Probabilmente non verrà centrato il record sulle 12 ore di corsa. E anche i nuotatori sembrano troppo pochi per soffiare il Guinness al detentore. Ma chi ha corso questa notte in Prato della Valle e chi nuoterà oggi non darà peso al mancato record. Perchè il 24forchildren come le precedenti due scommesse è prima di tutto una manifestazione di pubblica solidarietà. C’era tutta la città rappresentata attorno all’anello da 200 metri, c’erano sì le autorità, come è giusto, ma c’erano soprattutto tanti cittadini, e mica solo di Padova: ragazzi da Udine, altri da Bolzano, mezza squadra di baseball da Vicenza, e poi 150 carabinieri ed ancora Enzo bordin, veterano dei giornalisti che ha anche fatto un ruzzolone a terra, e poi si è rialzato ed ha concluso i suoi 100 metri. C’erano i gelatai, i ragazzi di “Chiesanuova for children” ed i pompieri che hanno corso dopo i carabinieri quando già erano passate da un pezzo le 4 di mattina. Alla fine l’obiettivo è stato comunque centrato: far pulsare il grande cuore della piazza più grande del Veneto. Correre per un obiettivo del genere è stato bellissimo, anche se con tutti gli acciacchi che personalmente ho, sarebbe stato più consigliabile starsene tranquillo seduto davanti al computer. Ma se hanno corso anche i bambini in cura alla Città della speranza, mi sono detto, corro anch’io, anche se fa male alle gambe, ma fa tanto bene al cuore. E peccato per quelli che non c’erano a passarsi il testimone tra le 5 e le 6, altrimenti ci sarebbe scappato il record anche quest’anno. Ma forse è anche bello così, correre e non vincere, se poi a vincere sono i sogni di quelli come Stefano Bellon, il professore Luigi Zanesco e tutti quelli che hanno il coraggio di accettare delle sfide che si possono anche perdere. Complimenti a loro, di cuore, ed a tutti quelli che credono nell’impresa più bella, dare la speranza ai bambini malati ed alle loro famiglie
Alberto Gottardo