Elezioni regionali in Veneto: Zaia “cannibale” al 77%, Lorenzoni sconsolato “Era impossibile fare meglio”

 

“Era una campagna elettorale impossibile da vincere. Non mi rimprovero nulla: abbiamo seminato in vista delle elezioni regionali prossime”. Lo afferma Arturo Lorenzoni, candidato presidente per il centrosinistra a poche ore dal risultato delle elezioni regionali che lo hanno visto raccogliere appena il 16% dei consensi. Un risultato di sette punti inferiore a quello fatto registrare cinque anni fa da Alessandra Moretti, con un Luca Zaia al 50%. Questa volta Zaia centra un incredibile 77%, lasciando le briciole agli altri candidati.
Disastroso il risultato del Movimento 5 stelle che non è riuscito a superare lo sbarramento del 3% e quindi non piazza nessun consigliere in Consiglio. Telefonica la percentuale di Italia Viva che registra appena lo 0,6% dei voti, ponendo probabilmente la parola fine sul nascere alla formazione capeggiata da Matteo Renzi. Amaro anche il risultato per il Partito dei Veneti che a parte la parentesi di Venezia dove il candidato sindaco Stefano Zecchi raggiunge il 3%, vede il partito autonomista e indipendentista intorno all’1%. Sullo stesso fronte naufraga il velleitario tentativo della ex senatrice del Pd Simonetta Rubinato che non va oltre una manciata di voti anche nella sua Treviso.
«È stata una campagna elettorale decisamente condizionata da fattori esterni e non gestibili nella quale, oltre a tutte le difficoltà del momento, ci siamo confrontati contro un presidente Zaia che ha beneficiato di una visibilità smisurata – spiega Arturo Lorenzoni -, ben oltre le cose che fa o non fa. Egli ha creato con la sua assidua presenza nelle case dei Veneti costretti davanti alla TV dalla quarantena un processo di identificazione assai oltre i meccanismi della politica e non contrastabile con gli argomenti della politica stessa. La sua affermazione di conseguenza va oltre i partiti, le posizioni, la lega o il Veneto che vogliamo o il Pd. Da oggi ripartiamo consapevoli della strada da percorrere, dell’effetto che ha avuto il Covid su questa campagna elettorale e del valore del progetto di aggregazione dell’area democratica che abbiamo avviato».