Riceviamo e pubblichiamo:
La città toscana ha adottato –infatti- il nuovo ‘rivoluzionario’ regolamento comunale: ove è stabilito che nel centro storico (inteso dentro ai quattro chilometri quadrati delle mura urbane) ‘al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è ammessa l’attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse’. E la norma vale anche in caso di subentro. Discussione che sta già facendo il giro del mondo e trova in Forza Nuova a Padova molti accaniti sostenitori.
Il segretario regionale veneto del movimento di destra radicale Andrea Minchio esulta e rilancia: ‘Il comune a Lucca ha fatto bene il proprio lavoro. Ha colmato un gap giuridico che ha permesso agli esercenti extracomunitari di stravolgere totalmente l’immagine ed il decoro di moltissime città italiane, soprattutto al Nord ed al centro. Anche Padova –purtroppo- soffre l’invadenza dei ristoranti e delle botteghe ‘etniche’, che hanno chiaramente peggiorato la qualità estetica ed il decoro del salotto padovano. Senza voler parlare –poi- della clientela che si portano dietro alcuni di questi bazar, veri e propri ricettacoli di disperati e di gente che vive al di fuori di ogni regola. Il sindaco Zanonato dovrebbe riflettere bene e –invece- di lanciare inutili ed impraticabili contravvenzioni antispaccio dovrebbe copiare pedissequamente i colleghi dell’amministrazione toscana. Bisogna avere a cuore –prima di tutto- le sorti dei cittadini italiani padovani che lavorano nella ristorazione e che –grazie anche ad una spietata concorrenza sleale – dei ristoranti etnici stanno pagando la crisi in maniera drastica. Bisogna ridare Padova ai padovani e contribuire ad uno sviluppo socio-economico del nostro territorio attuando rigidamente i precetti della ‘preferenza nazionale’. Proporremo al consiglio comunale di Padova di adottare il medesimo regolamento e alla confesercenti di supportare questa importante battaglia.’.
Il segretario regionale veneto del movimento di destra radicale Andrea Minchio esulta e rilancia: ‘Il comune a Lucca ha fatto bene il proprio lavoro. Ha colmato un gap giuridico che ha permesso agli esercenti extracomunitari di stravolgere totalmente l’immagine ed il decoro di moltissime città italiane, soprattutto al Nord ed al centro. Anche Padova –purtroppo- soffre l’invadenza dei ristoranti e delle botteghe ‘etniche’, che hanno chiaramente peggiorato la qualità estetica ed il decoro del salotto padovano. Senza voler parlare –poi- della clientela che si portano dietro alcuni di questi bazar, veri e propri ricettacoli di disperati e di gente che vive al di fuori di ogni regola. Il sindaco Zanonato dovrebbe riflettere bene e –invece- di lanciare inutili ed impraticabili contravvenzioni antispaccio dovrebbe copiare pedissequamente i colleghi dell’amministrazione toscana. Bisogna avere a cuore –prima di tutto- le sorti dei cittadini italiani padovani che lavorano nella ristorazione e che –grazie anche ad una spietata concorrenza sleale – dei ristoranti etnici stanno pagando la crisi in maniera drastica. Bisogna ridare Padova ai padovani e contribuire ad uno sviluppo socio-economico del nostro territorio attuando rigidamente i precetti della ‘preferenza nazionale’. Proporremo al consiglio comunale di Padova di adottare il medesimo regolamento e alla confesercenti di supportare questa importante battaglia.’.