Il Padova è praticamente spacciato. Soldi dalla Unicomm salvo clamorose sorprese non dovrebbero arrivarne per pagare gli stipendi arrestrati. Risultato? Alle 19 scade il termine per presentare tutte le carte e a differenza di quanto sostenuto nei giorni scorsi da alcune testate che davano l’operazione per fatta, probabilmente questa sarà l’ultima giornata vissuta dal Padova prima del fallimento. Retroscena raccontano di una impossibilità del patron di allargare per l’ennesima volta i cordoni della borsa. Cestaro, che ha determinato nel bene e nel male le sorti del calcio Padova nel corso degli ultimi dieci anni, avrebbe detto l’ultimo no al termine di un confronto drammatico con gli altri soci e componenti della famiglia.
Ora gli scenari che si aprono sono due: il calcio Padova che risorge dalle sue ceneri e riparte dalla Serie D con una società autonoma, oppure una fusione con il San Paolo calcio che avrebbe già imbarcato Damiano Longhi come allenatore e Barbara Carron come presidente onorario.
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