Galan nei guai, salta fuori un imprenditore che parla di mazzette

 

“Nessuno ha mai detto di avermi dato dei soldi” spiegava Giancarlo Galan quando era un uomo libero in attesa di essere arrestato su ordinanza di custodia cautelare. Ora la vicenda si complica per l’ex governatore del Veneto, da una settimana in carcere. Lo scrivono i quotidiani di oggi. Qui di seguito riportiamo titolo e prime righe del Corriere del Veneto
Mister Sacaim: «Mazzetta a Galan avevo bisogno di appalti in Regione»
Scarcerazione, verdetto rinviato a oggi ma la procura porta nuove accuse Un’altra corruzione, villa Rodella comprata in nero, le smentite di Mevorach
VENEZIA –– Correva l’anno 2007 e per la Sacaim già gli affari non andavano benissimo, nonostante la storia quasi centenaria iniziata con i lavori di costruzione del ponte della Libertà e una firma di fama planetaria come quella sulla ristrutturazione del teatro La Fenice dopo il rogo. Così Pierluigi Alessandri, nipote dei fondatori dell’azienda nata nel 1920, decise di fare il «grande passo». Fissò un appuntamento con Giancarlo Galan, all’epoca potentissimo presidente della Regione Veneto e gli fece un discorso più o meno così: «Siamo in difficoltà e non ho commesse: ho bisogno di aiuto, non è che mi puoi far arrivare qualche lavoro dalla Regione?». Galan lo guardò e gli disse a sua volta una frase del genere: «Devi entrare nella cerchia degli amici». Un ingresso piuttosto costoso, secondo quanto ha raccontato Alessandri alla Procura di Venezia, che lo aveva messo nel mirino dopo una verifica fiscale sulla società e che ora è iscritto sul registro degli indagati per corruzione: l’imprenditore ha infatti spiegato di aver versato, tra il 2007 e il 2009, 115 mila euro «cash» in mano allo stesso Galan e poi di aver contribuito alla ristrutturazione di Villa Rodella, l’abitazione dell’ex governatore a Cinto Euganeo, con una quota di circa 100 mila euro. Insomma, un totale di 215 mila euro di mazzette e un altro e nuovo capo d’imputazione per corruzione (oltre a quelli ben noti) che cade su Galan.

Il verbale di Alessandri – il cui pagamento in realtà non è servito, visto che l’azienda è entrata in amministrazione straordinaria nel 2011 ed è poi stata rilevata dal gruppo Rizzani De Eccher – è stato il principale colpo a sorpresa dei pm veneziani Stefano Ancilotto e Paola Tonini nell’udienza di ieri di fronte al tribunale del riesame, in cui si discuteva la richiesta di scarcerazione di Galan da parte dei suoi legali, gli avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini.