Cerco lavoro e intanto imparo l’inglese: la filosofia di Wall Street Institute a Padova

 

La notizia è piuttosto recente: centomila giovani hanno lasciato l’Italia per cercare lavoro all’estero. Dal fenomeno, ovviamente, non è esente neppure Padova dove, anzi, si può riscontrare come ci sia una certa propensione ad acquisire competenze linguistiche inglesi con l’evidente finalità di sfruttarle per approdare ad altri lidi.
Così, quella che all’inizio era sembrata la semplice richiesta di qualche giovane disoccupato desideroso di cercare fortuna fuori dei confini nazionali, nel corso di questi ultimi mesi si è trasformata in un trend che al Wall Street Institute, la scuola di lingue di via San Marco Centro Net di Padova, è diventata un corso specifico destinato a disoccupati della durata di tre mesi.
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“Il nostro target – spiega Davide Bagarotto, responsabile del Wall Street Institute di Padova e presidente delle scuole di formazione dell’Ascom Confcommercio – è sempre stato quello dei professionisti e degli imprenditori che, per necessità lavorative, usufruiscono delle nostre lezioni con insegnanti madrelingua”.
Da quando però la crisi ha cominciato a mordere espellendo sempre più lavoratori dal processo produttivo, anche il profilo dello “studente” dei corsi d’inglese si è modificato.
“Inizialmente – continua Bagarotto – abbiamo assistito alla sporadica richiesta di sostegno linguistico da parte di giovani che chiedevano di migliorare il proprio inglese scolastico con un obiettivo preciso: l’Australia. Negli ultimi mesi il flusso si è intensificato, non riguarda più solo giovani under 30 ma anche persone più “agèe” che hanno perso il lavoro e ritengono di potersi reinventare non solo in Australia ma anche in altri luoghi dove comunque la lingua inglese costituisce un buon lasciapassare”. Clicca qui per vedere lo spot di Wall Street Institute

Da qui l’idea di Bagarotto e dei suoi collaboratori: proporre un corso “intensive” della durata di un trimestre.
“In questo modo – aggiunge Bagarotto – cerchiamo di dare una mano a chi, pur avendo perso il lavoro, ritiene comunque di poter giocare un’altra partita magari in trasferta”.
Così al Wall Street Institute, in una giornata qualsiasi prima delle ferie (la ripresa è prevista per lunedì 25 agosto), si potevano trovare impegnati ad assimilare la lingua piccoli imprenditori alla ricerca di uno sbocco all’estero del proprio business, studenti di scuola superiore che a settembre saranno impegnati col recupero del debito, bambini che affrontavano i fondamentali della lingua imparando giocando e disoccupati che speravano che l’inglese li aiuti.
“Il trend sarà lo stesso anche alla ripresa – conclude Bagarotto – magari con la nemmeno tanta segreta speranza, per i disoccupati, che l’inglese non sia necessario per espatriare ma serva per reperire un posto di lavoro anche nel nostro territorio in aziende che richiedono professionalità multilingue”.