L’allarme Ascom: “Padova in deflazione”

 

“Il campanello d’allarme, peraltro da noi già avvertito lo scorso mese, è inequivocabile: la deflazione è tra noi e non basta più il piccolo cabotaggio del procedere a vista. La città ha bisogno di una visione d’insieme che non può prescindere da un piano del commercio e del turismo. Serve dunque un patto tra istituzioni e rappresentanze per superare le scorie della campagna elettorale, avviare un rilancio della città “svegliando” la “bella addormentata” paventata qualche tempo fa da Daniele Marini”.

Coglie al volo la palla al balzo degli indici provvisori dei prezzi al consumo Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, per rilanciare la necessità di una svolta in grado di trasformare in opportunità ciò che oggi appare solo come un problema.
“Constatare – continua Bertin – che Padova ha dati peggiori della media nazionale non fa altro che aumentare la nostra preoccupazione non solo perché è la dimostrazione che gli 80 euro di Renzi non sono serviti ad aumentare i consumi ma sono stati utilizzati semplicemente per pagare le bollette e, da questo mese, per pagare le tasse locali che si stanno abbattendo su imprese e famiglie”.

“Dobbiamo capire – conclude il presidente dell’Ascom – se vogliamo cogliere il segnale che ci arriva dalla spia che si è accesa sul commercio padovano, non abituato a costanti ribassi che interessano non solo il commercio di vicinato ma anche la grande distribuzione nonostante aperture festive e tempi allungati, o se vogliamo ignorarne il significato. Noi siamo convinti che serva uno scatto di reni se vogliamo rialzarci”.