Capace di un consenso più che plebiscitario nel suo Comune, protagonista onnipresente quando il suo comune venne squassato dall’alluvione, e anche carina, che non guasta. E’ Elisa Venturini la donna in pole position per la carica di presidente della Provincia di Padova. Addirittura con il ruolo di anti Bitonci, secondo quanto scrive Simone Varroto nell’articolo del Mattino di Padova che riportiamo qui a fianco e qui sotto nella sua prima parte.
Provincia, contro Bitonci super alleanza Fi-Ncd-Pd
Il sindaco vuole il bis: la presidenza sarebbe resa possibile dalla legge elettorale
L’alternativa dei partiti punta sulla Venturini, ai democratici il controllo di Etra
Elezioni provinciali: si lavora alla grande coalizione “anti-Lega”. Dietro le quinte della corsa al prossimo appuntamento elettorale, che il 12 ottobre vedrà andare al voto i sindaci e gli amministratori locali per nominare presidente e consiglio della Provincia, riformata dalla legge Delrio, sono in corso prove tecniche di accordo tra le segreterie dei principali partiti politici di centrosinistra e centrodestra. Ufficialmente tutti cercano una soluzione condivisa, pragmatica, frutto del dialogo tra gli amministratori, per fare di Palazzo Santo Stefano il punto di convergenza dei Comuni e delle varie aree del territorio provinciale, senza dimenticare nessuno. In questo senso si sono espressi subito il Pd e successivamente il forzista Leonardo Padrin e il sindaco di Padova, il leghista Massimo Bitonci. Il sistema di voto è tale per cui il sindaco di Padova Bitonci potrebbe, con il supporto dei propri consiglieri di maggioranza e quelli di altri comuni leghisti della provincia, fare il bis: sindaco e presidente della Provincia di Padova. Per scongiurare lo strapotere leghista in una città dove la Lega, prima di Bitonci, non contava molto, ecco che si cerca una grande alleanza politica. C’è chi denuncia quindi l’accordo tra le segreterie di Ncd, Fi e Pd, che escluderebbe dai giochi sia i fautori di una linea “al di sopra della politica” sia i tantissimi amministratori eletti con le liste civiche. L’accordo in questione vedrebbe la presidenza della Provincia lasciata ad Ncd (che oggi conta sul 15/20% degli amministratori e intende puntare su Elisa Venturini, sindaco di Casalserugo) o a Forza Italia (dove a contendersi il posto sono i sindaci Massimiliano Barison, di Albignasego, e Francesco Lunghi, di Monselice), mentre al Pd andrebbe la vicepresidenza oppure la presidenza di un cda importante, su tutti Etra. Tra i più preoccupati di un esito simile è Domenico Menorello, ex consigliere provinciale (transitato dal Pdl al gruppo misto prima di dimettersi – per ciò non può essere eletto), che non esita a parlare di inciuci. Clicca qui per vedere il servizio di Reteveneta sulle trattative in atto
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