Prima campanella ieri per gli alunni delle 176 scuole FIDAE Veneto: sono oltre 24mila – per la precisione 24.478 – gli studenti iscritti negli istituti aderenti alla Federazione Istituti Di Attività Educativa regionale. Un dato in calo del 2,8% rispetto a quello dello scorso anno scolastico, quando il totale era di 25.174 alunni. Colpa della crisi, che ha costretto alcune famiglie a risparmiare su tutto e ha causato la chiusura di due istituti: quello del Seminario di Vicenza e la San Lorenzo da Brindisi di Rovigo. Tiene invece l’occupazione: sono in totale 3.764 i dipendenti del sistema FIDAE Veneto, dei quali 2.775 docenti.
«Partiamo tenendo come sempre in primo piano il valore di fondo che contraddistingue le nostre scuole: quello della centralità di ogni singolo studente – spiega la presidente FIDAE Veneto Virginia Kaladich –. Ma quest’anno partiamo anche con il rammarico di sapere che tante famiglie, pur convinte della bontà della nostra proposta educativa, non hanno potuto iscrivere i propri figli nei nostri istituti per colpa di una crisi che non accenna ad allentare la presa». Una crisi che pesa anche sulle scuole cattoliche venete: «La crisi è costata quest’anno un calo di 696 iscritti, è costata la chiusura di due scuole, costa ogni giorno sacrifici e fatica per tenere i conti in ordine», racconta la presidente Kaladich.
CON LA SCUOLA PARITARIA RISPARMI PER OLTRE 170 MILIONI IN VENETO
Ma un sistema delle scuole paritarie in lotta contro la crisi è un problema anche per lo Stato, visto che ciascun alunno iscritto in un istituto paritario produce automaticamente un risparmio di quasi settemila euro per le casse pubbliche. Uno studio Agesc su dati 2012 dimostra infatti che mentre lo Stato spende in media 7.319 euro per ogni studente di scuola statale, ne spende invece 476 per ogni studente di scuola paritaria. «Questo significa che le nostre scuole contribuiscono a far risparmiare allo Stato oltre 170 millioni di euro in Veneto», conclude la presidente.
Un dato che rende ancora più evidente quanto la sbandieratà parità scolastica sia in realtà ancora un obiettivo lontano. «Sono passati 13 anni dalla Legge Berlinguer che ha sancito la parità scolastica – sottolinea la presidente Kaladich – e ancora oggi le scuole paritarie ricevono trasferimenti dallo Stato per 500 milioni di euro pari all’1,2% della spesa relativa alle scuole statali e offrono servizi al 12% della popolazione scolastica. È tempo che chi ci governa, a tutti i livelli, la smetta con le dichiarazioni e metta in campo gesti concreti».
I DATI PROVINCIA PER PROVINCIA: A VERONA E TREVISO I TERRITORI CON IL MAGGIOR NUMERO DI STUDENTI
Osservando i dati relativi agli iscritti alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado disaggregati per provincia, si scopre che sono Verona e Treviso a far registrare il maggior numero di studenti (rispettivamente 6.780 e 6.714) Treviso registra un aumento dei neoiscritti del 5%. Buoni risultati fanno registrare anche Padova con 4.526 iscritti – in tenuta, senza variazioni dallo scorso anno – Venezia con 2.730 e Vicenza con 2.699. Rispecchiano infine i dati relativi alla popolazione generale le province di Belluno (753 studenti) e Rovigo (266), quest’ultima in aumento nel numero dei neoiscritti, con un incremento del 16,2%.