Sarà che Massimo Bitonci già con lo scivolone sulla Negritudine cercò di salvarsi in corner e forse non ha proprio convinto tutti. Sarà che il suo successore a Cittadella non ne becca uno di congiuntivo, manco fosse il ragionier Filini (clicca per vedere il video). Certo anche Massimo Bitonci e i suoi diretti collaboratori non fanno una bella figura dal punto di vista della forma con cui scrivono gli atti. A certificare il “degrado linguistico” il professore di linguistica Michele Cortelazzo.
Scrive il professore in un lungo post su internet:
Lunedì prossimo il Consiglio comunale di Padova sarà chiamato ad approvare un nuovo Regolamento di polizia urbana, più ricco di divieti di quello attualmente in vigore. È altamente probabile che il regolamento verrà approvato, dal momento che il sindaco, come prevede l’attuale sistema elettorale, ha un’ampia maggioranza. Tutto questo è democraticamente normale, come sono democraticamente normali le proteste che da diverse parti si sono levate, anche con raccolte di firme, contro alcune delle innovazioni (per es. contro il divieto di legare le biciclette a supporti diversi dalle rastrelliere).
Mi unisco alla protesta, però da una prospettiva particolare. La maggioranza che attualmente governa il Comune di Padova ha il pieno diritto di proporre le norme regolamentari che ritiene più coerenti con il proprio programma elettorale e con le aspettative dei suoi elettori. Ma non può mancare di rispetto alla lingua italiana e alle sue regole. Faccio qualche esempio. Clicca qui per continuare a leggere il post
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