“Farò il Governatore h24”. Era dicembre quando il presidente Luca Zaia dichiarò ufficialmente che non avrebbe fatto campagna elettorale e che si sarebbe occupato solo dei problemi dei veneti.
“Sono bastati pochi mesi per vedere infranto l’impegno – commenta Alessandra Moretti, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto – Lunedì 23 marzo, ad esempio, mentre il Consiglio regionale lavorava per far approvare nel più breve tempo possibile il bilancio preventivo 2015, il Governatore leghista era impegnato a brindare e a farsi foto con Matteo Salvini al Vinitaly”.
“Non è la prima volta che la sua sedia rimane vuota. E non è la prima volta che il Veneto di Zaia arriva ultimo. Era già successo con l’assestamento di bilancio approvato dal Consiglio il 17 dicembre, quasi tre mesi dopo il limite di legge. Oggi accade ancora con il bilancio preventivo, approvato da tutte le Regioni d’Italia escluse Veneto e Umbria. È un ritardo che costa caro ai veneti. Ci sono scuole, imprese, Comuni, associazioni, aziende del trasporto pubblico che aspettano risposte e contributi. Zaia molli il calice e torni a governare. La nostra Regione non ha bisogno di passerelle, ma di scelte fatte in tempi rapidi”.
Dello stesso tenore il comunicato diffuso dal Movimento 5 stelle:
Il bilancio della Regione veneto non verrà approvato oggi, e probabilmente neppure domani. Secondo alcune fonti, addirittura, il documento finanziario non verrà proprio approvato e si andrà al voto senza che la lunga baruffa in consiglio regionale partorisca neanche il proverbiale topolino.
“In consiglio alleati, ex alleati, traditori e sostenitori di Zaia si scannano da settimane – accusa Jacopo Berti, candidato alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle – e il governatore passeggia fra gli stand del Vinitaly, facendosi selfie e distribuendo promesse elettorali che sa di non poter mantenere”.
Mentre Zaia si pavoneggia la sua maggioranza perde i pezzi e “radio-consiglio” batte notizie sorprendenti, come il taglio delle aziende sanitarie venete e il mercanteggiamento dei voti per la chiusura del bilancio stesso.
“Sulle spoglie del bilancio veneto e del governo di Zaia si sta combattendo una battaglia vergognosa. – rivela Berti – Quelli che gozzovigliano nei palazzi veneziani sono talmente lontani dall’uomo della strada che non si accorgono neppure di quanti danni stanno facendo ai veneti con le loro lungaggini e le baruffe di partito. Che approvino il bilancio e facciano le valigie, è ora di andare a casa”.