Un pensionato che manifestava assieme ad un gruppo di coetanei contro l’amministrazione guidata dal sindaco Bitonci si è visto recapitare dalla polizia municipale di Padova una multa da 324 euro per affissione abusiva di striscione. A darne notizia il Mattino di Padova (clicca per aprire il link). Qui di seguito tratte dai social network le reazioni di alcuni esponenti del Pd pafovano alla vicenda.
Scrive Ivo Rossi, ex sindaco di Padova: Siamo di fronte ad un sindaco che si comporta da capo manipolo, che usa la polizia municipale come strumento per combattere i fantasmi delle libertà che non sopporta, che vorrebbe cancellare tutte le voci di dissenso, che intimidisce chi non ostenta il fazzoletto verde, che lancia anatemi contro i media che educatamente osano riportare posizioni diverse dalle lodi. Al momento si limita al “manganello” delle sanzioni amministrative e delle minacce via facebook. Ma non è detto si fermi qui
Scrive Massimo Bettin, segretario provinciale del Pd:
Dopo l’enensima schifosa prevaricazione di questa giunta liberticida, arrognate e fascista mi interessa soprattuto far pervenire un messaggio al sindaco sovrano e ai suoi lacchè: Il giorno in cui i cittadini di Padova non saranno più liberi di criticare democraticamente quello che ritengono perchè un signore di Cittadella glielo vieta deve ancora venire e non arriverà mai.
Come Pd nei prossimi tempi avvieremo una forte iniziativa politica per fargli passare la voglia di calpestare il capo ai padovani liberi.
VERGOGNATEVI
Scrive Gianni Berno, consigliere comunale del Pd e Claudio Sinigaglia, segretario regionale del Pd:
esprimiamo solidarietà ai cittadini che pacificamente il 24.2.2015 hanno espresso al sindaco Bitonci la loro protesta per i molti problemi del quartiere 6 e per lo stato di abbandono in cui si sentono.
E’ davvero incredibile ed inquietante che il sindaco proprio nel giorno dell’ “ascolto” presso la sede del quartiere 6 a Cave abbia fatto multare un pensionato con 320 euro perché ha espresso con alcuni cartelli delle libere valutazioni sui problemi della città e del quartiere e il dissenso per come vengono affrontati dall’amministrazione in questi primi 10 mesi.
La sostanza è che si cerca in questo modo di intimidire le libere e non violente manifestazioni dei cittadini.
E’ successo anche ai consiglieri del PD che alla prima occasione in consiglio (4.8.2014) sono stati querelati laddove esprimevamo critiche politiche sul nuovo ospedale (allora eravamo alla puntata della proposta “nuovo su vecchio” che faceva ridere i polli!).
Il sindaco non sopporta di essere contraddetto, non accetta il confronto e preferisce le “udienze” di 3 minuti per poi rimanere asserragliato nel suo palazzo con guardie che controllano all’entrata ogni cittadino.
Questo clima in città e nei quartieri è davvero ingiustificabile e provocatorio. Il sindaco deve interiorizzare il fatto che in una democrazia ci si può e ci si deve esprimere liberamente e chi governa deve porsi in ascolto di tutti e soprattutto di coloro che esprimono un disagio.
Gianni Berno Consigliere Comunale e Claudio Sinigaglia consigliere regionale PD