Sono ore decisive per il futuro del castello e della specola. A raccontarlo Ivo Rossi, ex sindaco di Padova ed ora ritornato alla propria occupazione di funzionario al ministero del Tesoro:
“La rappresentazione delle città, e Padova non è da meno, spesso è fatta di stereotipi che noi stessi contribuiamo a costruire e che, alla lunga, finiscono per diventare l’idea che gli altri, tutti gli altri, hanno di noi – scrive Ivo Rossi in una nota – Le interviste andate in onda la scorsa settimana durante la trasmissione Piazza Pulita hanno mostrato una Padova incupita e in difesa, con una Piazza delle Erbe molto diversa da quella che conoscevamo, da cui sono uscite parole dure, cattive, quasi impronunciabili.
“Che i se nèga”, diceva una nostra concittadina, quasi che i profughi, tra cui molte donne e bambini, non fossero persone ma solo cose, rifiuti. Probabilmente parole figlie di questi nostri tempi in cui prevalgono, e sembrano aver successo, solo gli imprenditori delle paure, che hanno prodotto lo sdoganamento di un linguaggio e di sentimenti che la coscienza collettiva ha sempre rigettato.
Esiste però un’altra Padova, più bella anche se meno conosciuta, che lavora in silenzio e non fa notizia perché non urla, che anziché chiudersi intesse relazioni con il mondo e che, per far vincere questa nostra città, non alza muri ma si mette in relazione con il mondo.
E’ la Padova della nostra Università e del suo Dipartimento di Fisica e Astronomia che assieme all’Istituto Nazionale di Astrofisica negli ultimi anni hanno saputo, non solo far emergere il proprio valore scientifico, ma affermarsi fino ad arrivare ad una scadenza di assoluto rilievo mondiale.
E come le partite di Champions, anche questa si gioca di mercoledì, nella non lontana Manchester, mentre i riflettori e l’interesse locali sono stancamente concentrati su storie di quotidiano “degrado”. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo
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