Profughi: Moretti (Pd): “Governatori rifuggono propria responsabilità. Entro un mese assemblea amministratori e parlamentari per strategia condivisa a livello veneto”

 

“C’è chi ama farsi chiamare governatore e poi rifugge la responsabilità di governo. Noi stiamo dalla parte dell’Italia dell’impegno civile e costruttivo, della solidarietà e della serietà. C’è l’Italia dei sindaci e delle associazioni, che lavora in silenzio, poi ci sono i fabbricatori di paure e di slogan ad effetto, che nascondono dietro una cortina fumogena di paura la propria incapacità”. A dirlo Alessandra Moretti, già candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto, spiegando la posizione che il centrosinistra veneto prenderà nelle prossime settimane circa la delicata questione dei profughi.
“Il presidente del Consiglio Matteo Renzi da settimane sta portando avanti un dialogo serrato con le istituzioni europee perchè l’intera Unione si faccia carico di questo fenomeno che l’Italia non può gestire da sola – ha aggiunto Alessandra Moretti – vorrei sapere quale sia stato il contributo in Europa dei compagni di partito di Zaia e Maroni, che stanno cavalcando una onda populistica che loro stessi hanno contribuito a creare quando erano al Governo. E’ utile ricordare infatti che proprio quando Maroni era ministro dell’Interno, venne sottoscritto quell’accordo di Dublino che rende difficoltoso lo smistamento dei profughi nelle altre nazioni europee. Chi ha fatto il danno, ora cerca anche di beffare l’opinione pubblica. Credo che ora scaricare sulle altre regioni il peso di questa emergenza per cui la Regione Veneto in un anno non ha mosso un dito, sia inqualificabile.
Entro un mese assieme ai vertici del Pd ed ai componenti del Governo promuoveremo una giornata di lavori per mettere a punto una strategia regionale condivisa, assieme a tutti gli amministratori pubblici, dai sindaci agli europarlamentari, veneti e non solo. Occorre andare oltre ai no ed agli slogan sterili, occorre fare il punto seriamente, stilare un documento condiviso. Spero che su questo fronte ci sia l’impegno di tutti coloro che hanno incarichi di governo, a livello locale e nazionale, al di là delle casacche e delle convenienze di partito: è la nostra radice di popolo generoso, di gente per bene, cristiana, che ci impone di farci carico, ognuno per la sua quota di responsabilità, di questa prova, forse la più difficile che l’Italia sta affrontando dal dopoguerra”.