Festa di Sant’Antonio da Padova: 100mila pellegrini e tante riflessioni sull’attualità del santo portoghese naufrago in Sicilia

 

Il fascino spirituale di Sant’Antonio da Padova resta inattaccabile dal tempo. Anche oggi, festa del patrono di Padova, la citta’ veneta e’ stata invasa da decine di migliaia di pellegrini giunti da tutto il mondo, uniti dalla fede in quel frate francescano portoghese che sulle in Italia giunse nel lontano 1200 proprio come fanno oggi i disperati dei barconi: con un naufragio che spinse la sua nave in viaggio dal Marocco verso la Spagna sulle coste della Sicilia. E il tema dell’accoglienza, che sta segnando l’agenda politica italiana ed europea, ha pervaso la giornata antoniana, che si concludera’ nel tardo pomeriggio con la tradizionale processione per le vie del centro, nella quale saranno esposte le reliquie del santo e taumaturgo portoghese (il mento e il dito ma non la lingua, troppo fragile per il trasporto). Lo ha sottolineato il vescovo, mons. Antonio Mattiazzo, nella messa del mattino, quando nell’omelia ha ricordato che lo stesso Antonio, cosi’ come Gesu’, Maria e Giuseppe, sono stati migranti nel loro tempo, ed ha invitato autorita’ e cittadini “a non essere egoisti”, ad aprire “il cuore, il portafogli, e anche le case se e’ necessario per aiutare i poveri”. E’ stato stimato che al termine della giornata saranno oltre 100mila le persone giunte a Padova per la festa del 13 giugno. La Basilica del Santo era gia’ gremita sin dalla prima messa del mattino, alle ore 6, e poco dopo l’apertura risultava difficile transitare lungo le navate della chiesa. Lunghissime le code per arrivare alla Tomba del Santo. Nel pomeriggio il conta-persone segnalava 5.800 passaggi, che arriveranno probabilmente a 8.000 quando la Basilica sara’ chiusa. Molto robusto il servizio di sicurezza e accoglienza dei fedeli. Agli uomini della pubblica sicurezza (polizia, carabinieri e polizia municipale) si sono unite le 16 guardie della Basilica, 110 volontari delle varie confraternite legate al Santo e una ventina di frati della ‘Penitenziaria’ per ascoltare ed assolvere i pellegrini. (ANSA)