Niente di nuovo sotto il sole.
All’Ascom, dove non si è mai fatto mistero dell’opposizione alla nascita di nuove grandi strutture di vendita, si attendono con fiducia le decisioni del Tar in ordine alla realizzazione di nuovi centri commerciali.
“Una fiducia – sottolinea il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – che nasce da una semplice valutazione: la recente sentenza dello stesso Tar, non più tardi dello scorso mese di luglio ha, di fatto, privilegiato la tutela del territorio sulla libertà di insediamento per le strutture sopra i 1500 mq di superficie. Mi sembra pacifico che gli stessi giudici amministrativi non potranno non seguire il medesimo metro di valutazione anche per ciò che riguarda Padova”.
Un convincimento, quello dell’Ascom, che ha convinto l’organizzazione dei commercianti padovani a chiedere un rapido pronunciamento del Tribunale Amministrativo.
“Prima arriva la sentenza – continua Bertin – e prima si pone un paletto ad una questione che, a dire la verità, ci vede impegnati sull’intero territorio provinciale dove, purtroppo, continuiamo a registrare il più classico dei “predicare bene e razzolare male” con sindaci che in campagna elettorale giurano che di centri commerciali, nel loro territorio, non ne arriveranno mai finchè loro governeranno per poi registrare dietrofront clamorosi quasi sempre giustificati dalle casse vuote o da qualche opera talvolta anche di dubbia utilità sociale tacitando volutamente che la vera utilità sociale che viene compromessa è quella dei negozi di vicinato che chiudono con perdita di posti di lavoro (in numero di quattro per ognuno di quelli creati dalla nuova grande struttura di vendita) e di servizio che viene cancellato soprattutto per la popolazione più anziana privata del negozio sotto casa”.
Sono dunque valutazioni che sembrano ricalcare perfettamente quanto indicato dalla già citata sentenza del TAR dello scorso 1° luglio, dove si mette nero su bianco che la realizzazione di una grande struttura di vendita va ad impattare pesantemente sul territorio, sulla sua destinazione e sui suoi sviluppi futuri, imponendo la necessità di una valutazione legata anche all’attenzione dell’interesse generale, che determina quindi la legittimità del controllo preventivo e autorizzatorio.
“Come associazione – conclude il presidente dell’Ascom – abbiamo sempre collaborato con la Regione per dare vita ad una legge che questa sentenza ci conferma appieno e che peraltro è sempre stata un cavallo di battaglia del nuovo assessore regionale al commercio Roberto Marcato che si è sempre schierato con chi, come noi, vuole continuare l’opera di tutela del piccolo commercio e la salvaguardia dell’ambiente e dell’interesse generale”.
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