Con la disoccupazione giovanile che riguarda due giovani su cinque, con la “fame” di lavoro che morde anche in Veneto ci si aspetterebbe che la cassetta delle lettere, pardon, la mail della Auxiell, società di consulenza con sede a Padova, da dieci anni nel campo del lean management (miglioramento dei processi aziendali), scoppiasse di curricula. Ed effettivamente è così. Ma poi al “vedo” si scopre che le cause della disoccupazione giovanile rischiano di essere più dipendenti dal lato offerta del lavoro che da quello della domanda. Lo racconta uno dei soci fondatori della società leader nel campo di frontiera del miglioramento progressivo e inesorabile delle pratiche interne delle aziende, il cosiddetto modello Toyota, che sta spopolando nelle imprese dell’ex locomotiva del Paese.
Racconta Riccardo Pavanato, ingegnere fondatore di Auxiell (clicca qui per visitare il sito aziendale) sul Corriere Innovazione: “Questa non è la lettera di un imprenditore in difficoltà, disilluso da anni di lotta con la burocrazia o soffocato da un mercato in crisi; e non è neppure il lamento di un vecchio del mestiere in conflitto con le nuove generazioni. Al contrario, questa è la riflessione di una persona che, ancora distante dalla soglia dei 40, ha avuto la fortuna di poter contribuire a creare un’impresa – una società di consulenza – che continua a crescere di anno in anno, raggiungendo traguardi sempre più ambiziosi, perseguendo l’espansione internazionale, e operando presso clienti prestigiosi. Impresa alla quale, in un momento in cui (apparentemente in controtendenza) gli ordini continuano a crescere e i progetti diventano più entusiasmanti, si palesa una difficoltà inconsueta: trovare persone che abbiano voglia di mettersi in gioco, di imparare, di crescere, di lavorare. Di fare fatica.” Clicca qui per continuare a leggere la lettera
- I pastafariani si danno appuntamento sulle Dolomiti tra il 14 e il 15 agosto
- “In carne e ossa” convegno record a Padova in settembre: già 500 iscritti alla riflessione organizzata da Messaggero di Sant’Antonio e Diocesi