Da Filippo Bruno di Tornaforte riceviamo e pubblichiamo:
Monsignor Rino Fisichella è senza ombra di dubbio la massima autorità sulle tematiche relative alla Vita. Oltre a questo è Rettore di una delle più antiche e prestigiose università del mondo, la Pontificia Lateranense. Il fatto che abbia accettato l’invito della Fondazione Marina Minnaja a partecipare all’importante convegno sulla Bioetica è indubbiamente un fatto positivo che rende onore al ruolo da sempre determinante dell’Ateneo Patavino sul tema delle Scienze. Basti ricordare che proprio a Padova Galileo Galilei ebbe modo di insegnare e studiare liberamente quella che fu una vera e propria rivoluzione. Ritengo che tutti noi dovremmo essere ben felici di accogliere Monsignor Fisichella e, soprattutto, dovremmo ascoltare le sue parole ed il suo punto di vista senza per forza trascinarlo in dibattiti in “stile televisivo” che regolarmente portano alla polemica. Questa modalità di comunicazione, che tanto piace a quest’Italia sempre più lontana dai suoi Valori fondamentali, non è certamente degna della tradizioni Patavina. Detto ciò, non si comprende come comitati studenteschi di vario genere possano permettersi di “urlare” contro la presenza di quest’esimio docente ammirato in tutto il mondo per la sua preparazione e per la dialettica fresca ed avvincente. Chi conosce Monsignor Fisichella, ed io posso testimoniarlo avendo più volte collaborato con lui in diverse occasioni, sa bene che è una persona attuale, elastica, assolutamente democratica e vicina ai giovani. Un uomo dalle altissime qualità umane e morali che difende le posizioni della Chiesa Cattolica che, gioco forza, si fondano nel concetto della Sacralità della Vita sopra ogni cosa. Non entro nel merito della polemica, anzi, desidero spegnerla. Ognuno di noi in cuor suo ha un’opinione e questa va rispettata, ma dobbiamo renderci conto che non possiamo permettere che la violenza venga ancora una volta usata come bavaglio per le idee. Questa modalità mi ricorda molto certe “pratiche” utilizzate dai regimi totalitaristi per spegnere le idee e paralizzare le opinioni. Un metodo che in Italia viene usato al contrario, ossia si usano manifestazioni pubbliche violente e volgari per soverchiare le idee di un “avversario” che la pensa in modo diverso. Vedete, la prassi è sempre quella, la stessa usata contro il Papa Benedetto XVI obbligato a non partecipare alla visita all’Università La Sapienza da un gruppo di eversivi antidemocratici. Anche a Padova sta accadendo la stessa cosa: una minoranza violenta, prevaricatrice, politicizzata e propagandista vuole manifestare, urlare, rivoltandosi contro una presenza illustre per il solo fatto che quella presenza si fa portavoce di un pensiero diverso! Vi rendete conto di quanto sia grave?! Noi di ViVi Padova non lo accettiamo. Non cediamo a questi violenti contestatori, anzi, diciamo a Monsignor Fisichella che a Padova è il benvenuto, che la città autentica, quella fatta di lavoratori, di mamme e di figli, di professionisti, di imprenditori e di volontari sarà felice di ascoltare le sue parole schiette e dirette, senza obblighi di dibattito nauseante e a mero scopo politico. Caro Monsignore, venga a Padova, lasci che questi studentelli scalmanati si sfoghino contro di Lei, sappia che non rappresentano altro che loro stessi, si sgoleranno con slogan volgari, violenti, e talmente superficiali da far vergognare l’ultimo degli ignoranti!
Filippo Bruno di Tornaforte
Presidente di ViVi Padova!