“E’ esagerato trovare Padova blindata il che dimostra l’imbarbarimento della città e della società in cui viviamo”. Questo il commento del presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, sulla protesta inscenata da un gruppetto di studenti del “Movimento dell’Onda anomala” a Padova contro la presenza di monsignor Rino Fisichella e sull’impossibilità di poter accedere al convegno che, proprio per ragioni di sicurezza, è stato spostato da Liviano al Palazzo del Po, sede storica dell’Università di Padova. Commento che ieri interpretava l’umore delle decine di persone che pur in possesso dell’invito al convegno non sono riusciti a sentire la lectio magistralis di monsignor Fiichella. “Si dovrà guardare con occhio vigile a come il pensiero si porrà nel prossimo futuro nei confronti della sofferenza e della morte” ha detto monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia Pro Vita, al convegno su “Etica nella medicina dei trapianti e delle cellule staminali”.
“Per paradossale che possa sembrare – ha proseguito poi il prelato – se la tecnica assume il predominio, allora si allontana anche ogni domanda sul limite, illudendo di una eternità che non può essere data”. Per monsignor Rino Fisichella da parte della Chiesa sui temi di bioetica non c’è “nessuna invasione di campo”, anche se “permane il richiamo che quanto è oggetto di scienze non può diventare esclusivo campo d’azione di una sola che si arroga il diritto di dire l’ultima parola”.
“Su alcune questioni vitali – ha però avvertito Fisichella – tacere sarebbe ipocrita e questo non ci appartiene. Molte cose si possono rimproverare agli uomini di Chiesa in diversi momenti della sua storia bimillenaria , ma su questi temi la nostra posizione permane da sempre cristallina, immutata e per questo credibile. Noi tutti – ha concluso – siamo responsabili per la vita”.
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