“La politica è confronto, soprattutto con chi non la pensa come te” ha detto Fabio Bui, vice presidente della Provincia. “La mobilità deve mettere al centro non i mezzi di trasporto o le infrastrutture, ma prima di tutto le persone con le loro esigenze di spostarsi” ha aggiunto Corrado Poli , urbanista. Chi non ha detto nulla ieri sera in una sala del quartiere di via Curzola all’Arcella è stato l’assessore alla mobilità Stefano Grigoletto. Invitato per tempo, ha disdetto all’ultimo. E si è perso una bella serata, che gli avrebbe fatto anche bene. Per me che faccio cronaca da una quindicina d’anni e che ho avuto anche incarichi vicini al mondo della politica, moderare l’incontro su invito di Sebastiano Arcoraci, ha fatto bene. Mi ha ridato speranza che a Padova si possa dialogare anche da posizioni diverse, come sono le mie con quelle di Domenico Menorello o Fabio Conte, e i tanti che hanno sostenuto l’esperienza civica, stritolata nei suoi esiti dall’abbraccio tra Maurizio Saia, sempre più ostaggio, politicamente agli arresti domiciliari, della coppia Bitonci-Paolocci.
Relazioni appassionate, appelli accorati all’assessore assente, ed al sindaco che aveva iniziato a fare incontri farsa uno a uno ed ora non fa più nemmeno quelli nei quartieri. Sempre ieri un gruppo di commercianti e residenti di via San Francesco protestava contro l’imminente riapertura al traffico della via (clicca qui per vedere il video di ReteVeneta) “Abbiamo mandato mail e richieste di incontro all’amministrazione comunale. Nemmeno una risposta, di incontri nemmeno l’ombra. Ci metteremo in mezzo alla strada con le sedie e i tavolini, spiegava una battagliera signora. Altri, che sono sicuro abbiano dato fiducia alle tante promesse di questa attuale amministrazione, annuivano. Padova può cambiare, stavolta in meglio, se si saprà ascoltarsi, confrontarsi, partendo anche da posizioni diverse. Basterebbe portare buona politica oltre alle vecchie ruggini ed antiche diffidenze. Altri continuano ad agitare paure per nascondere le proprie incapacità, ma ormai anche quel trucco, non incanta più nessuno.
Alberto Gottardo