Il multiculturalismo spiegato, attraveerso Goethe, dal prof. Corrado Poli

 

Goethe aveva appena finito di leggere un romanzo cinese (probabilmente tradotto in una lingua europea che conosceva). Eckerman, il suo segretario e biografo, gli chiese da quali stranezze e differenze fosse stato colpito. Il Maestro rispose che non c’era nulla che già non conosceva nel romanzo cinese. NON ERANO LE DIFFERENZE ad averlo colpito, ma le SOMIGLIANZE … Se tra le culture (cosiddette) cerchiamo le differenze superficiali, possiamo anche trovarne molte. Se invece ci soffermiamo a cercare le identità sostanziali forse ci aprirebbe molto di più alla conoscenza e alla comprensione. E ci renderemmo conto di quanto uguali siano gli esseri umani. Avendo lavorato in ambienti internazionali tutta la vita, seguo Goethe nel pensare che le differenze anche sostanziali le fanno le singole persone tra loro molto diverse, ma tali differenze sono poco collegate alle cosiddette culture. Come da tempo abbiamo stabilito che non esistono le “razze” umane, così dovremmo riflettere su cosa siano davvero le differenze culturali e prendere le distanze dall’idea che le culture sono strutture coerenti al loro interno e senza possibilità di paragone. Con buona pace di Levi-Strauss … o meglio dei seguaci più superficiali e integralisti di Levi-Strauss … Tra tolleranza, relativismo, e tra l’opposizione radicale tra assimilazione e integrazione, ci sono molte aree di sovrapposizione … in cui lavorare …

Corrado Poli (tratto dalla pagina facebook dell’editorialista e docente di urbanistica)