La Guardia di Finanza di Padova ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal tribunale patavino di beni immobili, mobili e rapporti bancari nei confronti di A.L., classe ’56, imprenditore edile accusato di non aver dichiarato al fisco, negli anni dal 2009 al 2012, circa 4 milioni di euro di ricavi.
In particolare, all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo per equivalente di beni fino alla concorrenza di quasi 500.000 euro, pari all’imposta effettivamente evasa. I sigilli sono così scattati per 10 terreni tra Padova e Reggio Calabria, 4 abitazioni (3 a Padova e 1 a Reggio Calabria), 2 autovetture (tra cui una Mercedes ML) e un conto corrente.
L’aggressione patrimoniale ha tratto origine da un verifica fiscale svolta dai finanzieri della Tenenza di Piove di Sacco nei confronti di un impresa individuale operante nel settore edile, riconducibile ad un soggetto di origini calabresi.
L’ispezione contabile è stata sviluppata con lo svolgimento di accurati controlli presso i clienti della ditta e incrociando i dati di numerose banche dati informatiche. In questo modo è stato possibile accertare che l’azienda, negli anni controllati, aveva attivamente operato, conseguendo un giro d’affari di quasi 4 milioni di euro, che tuttavia non erano stati dichiarati all’Erario.
“Dimenticanza” costata cara all’imprenditore, che è stato denunciato all’A.G. per il delitto di omessa dichiarazione, da cui è scaturito il provvedimento giudiziario di “sequestro per equivalente”, grazie al quale le Fiamme Gialle sono riuscite a cautelare gli immobili e gli altri beni risultati essere nella disponibilità dell’indagato.
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