I trentenni di oggi non dormono sonni tranquilli. Per il loro futuro si prospettano pensioni davvero ridicole.
Se oggi, a Padova come in tutta Italia, i pensionati più poveri possono contare su un assegno da 500 euro al mese, un domani i minimi saranno ancora più magri. Un trentenne che oggi guadagna mille euro al mese potrebbe arrivare al massimo a una pensione da 400 euro al mese dopo quarant’anni di contributi. Un taglio di circa il 20% davvero preoccupante se si tengono in considerazione i dati sul mercato del lavoro, sul costo della vita e sui continui tagli del governo agli ammortizzatori sociali.
Ma anche le pensioni attuali non sono certo entusiasmanti, e preoccupano il Segretario Generale dei Pensionati della Cisl Padova Rovigo Tarcisio De Franceschi “I numeri aggiornati a gennaio 2016 sulle pensioni erogate a Padova e provincia parlano di ben 31.900 pensioni totali integrate di vecchiaia con trattamento minimo (28.100 femmine e 3.800 maschi), la cui media di pensione mensile erogata è pari a 499 euro, assolutamente insufficienti per arrivare a fine mese. E siamo moto preoccupati per i pensionati del futuro, con il sistema contributivo i lavori precari e frammentati o pagati con voucher non produrranno pensioni dignitose aprendo le porte a nuove povertà”.
Guardando più in generale al totale delle pensioni, al 1° gennaio 2016 le pensioni di vecchiaia attive in provincia, per quanto riguarda i lavoratori dipendenti sono 76.052 con un importo medio mensile pari a 1.332 euro; le pensioni di invalidità del fondo lavoratori dipendenti sono 4.417 (importo medio di 796 euro). Le pensioni riguardanti i lavoratori autonomi sono 68.000 per un importo medio mensile di 834 euro. Cifra che si alza a 952 euro al mese per quelli autonomi con pensione di vecchiaia.
Contando invece tutte le tipologie pensionistiche, le posizioni aperte sono 154.000 con un importo medio mensile pari a 1123 euro per quelle di vecchiaia, che si abbassa a 890 euro se si considera la media di tutte le varie tipologie (invalidità, superstite, pensioni sociali, civili). Ricevono i doppio i pensionati maschi (1.212 euro) rispetto alle donne che si devono accontentare di 633 euro.
Quello della riforma delle pensioni è uno dei temi al centro della manifestazione della Festa del Lavoro organizzata da Cgil, Cisl e Uil, che si riuniranno domani mattina in piazza dei Signori a Padova.
Gli interventi verteranno anche su altri due pilastri della giornata: la contrattazione, che è già stata al centro del convegno organizzato mercoledì 27 aprile dalla Cisl Padova Rovigo, e la crescita occupazionale.
Il Segretario generale della Cisl Padova Rovigo Sabrina Dorio evidenzia: “Il futuro appare molto difficile: serve una riforma vera che ripari i danni della Fornero.
Sulla previdenza occorre individuare una soluzione generale e strutturale che consenta di ripristinare la flessibilità nell’accesso al pensionamento, perché l’attuale rigidità dei requisiti pensionistici ostacola l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, non viene incontro alle esigenze dei lavoratori impegnati nelle attività più faticose e pesanti e non risponde alle necessità di turnover delle imprese”. La posizione della Cisl è chiara: è necessario uscire al più presto dalle logiche delle battute e delle ipotesi di riforma, serve una proposta ufficiale del Governo su cui confrontarsi con le parti sociali perché è evidente ormai a tutti come la legge Fornero sia una legge che non funziona.”