Quale futuro per la professione del medico e dell’odontoiatra? Se ne è parlato a Padova, culla dell’arte medica

 

Quali sono le dieci caratteristiche del Medico del futuro? Dovrà essere proattivo nell’affrontare l’innovazione, dotato di competenze professionali da sviluppare e mantenere aggiornate, detentore di un metodo scientifico aperto alla produzione di nuove conoscenze. Dovrà essere professionista attento alla dimensione etica quotidiana, aderendo alle pratiche sostenute da evidenze scientifiche, capace di esercitare una leadership professionale rispetto a colleghi e assistiti, ma dovrà anche essere cosciente del proprio ruolo sociale e politico, consapevole di essere un attore economico che gestisce ingenti risorse finanziarie. Dovrà altresì essere in grado di ascoltare e comunicare con la persona in un’unica e irripetibile relazione, capace di tenere conto della dialettica tra risposta al singolo e alla comunità, attento a perseguire il miglioramento continuo proprio e dell’organizzazione in cui è inserito. Riprendendo il Decalogo del Medico del Futuro, promosso dalla Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), il professor Paolo Simioni, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Padova (il più grande del Nord Est con 7.674 iscritti, di cui 3.264 donne) ha aperto sabato 14 maggio all’Auditorium Papa Luciani i lavori della Giornata del Medico e dell’Odontoiatra. All’intervento del prof. Simioni che ha parlato delle nuove sfide della medicina sollecitando un rilancio della professione medica, sono seguiti quelli delmagnifico rettore dell’Università di Padova, prof. Rosario Rizzuto che ha tracciato un focus sull’importanza della ricerca, in particolare sui mitocondri, nella comprensione delle malattie, il dottor Marco Baldan che ha relazionato sulla chirurgia di guerra e umanitaria in tempi di risorse limitate, portando la sua ventennale esperienza. La “Medaglia al merito deontologico” è stata consegnata al dottor Marcello Zancan, per quasi trent’anni appassionato e apprezzato medico di medicina generale, dal 2007 in pensione per raggiunti limiti d’età. Il“Premio per iniziative umanitarie in campo sanitario” (in ricordo del dott. Ignazio Basile) è andato al Progetto di contrasto alla malnutrizione nell’area di Shebraber (Etiopia) promosso dall’associazione CCWW onlus (Child Care World Wide) con sede a Padova, formata da pediatri di famiglia di varie regioni (presidente il dottor Stefano del Torso, responsabile del progetto la dottoressaVitalia Murgia). 
Durante la Giornata sono stati anche premiati i medici che festeggiano quest’anno il 50esimo dalla laurea, presa nel 1966: prof. Antonio Ambrosini, prof. Giovanni Battista Ambrosio, dott. Francesco Aprile, dott.ssa Luciana Boldrin Baratella, dott.ssa Annunziata Buono, prof. Dino Collavo, dott. Alberto Comin, dott.ssa Maria Vittoria de Lucia, dott. Paolo Frasson, dott. Aldo Lavascio, dott. Carlo Macchi, dott. Francesco Magliarditi, prof. Franco Mantero, dott. Ildebrando Maragno, dott.ssa Maria Pia Osti, prof. Antonio Pagna, prof. Piero Andrea Pellegrino, dott. Alberto Pietra, dott.ssa Giovannina Prendin, dott.ssa Giovanna Recchia, dott.ssa Elisabetta Rossi di Schio, dott.ssa Margherita Rossi di Schio, dott. Giancarlo Salmaso, dott. Giovanni Shweiger, prof. Oreste Terranova, dott. Antonio Truini, dott. Alberto Viozzi. Sono seguiti il giuramento dei neoiscritti e la presentazione del progetto “Cultura della donazione di organi, tessuti e cellule”, promosso dall’Admo presente con la sua presidente Paola Baiguera. Il pomeriggio è termato con un applaudito intrattenimento musicale proposto da una band di medici-artisti.