L’attività di contrasto al fenomeno della contraffazione e del commercio di prodotti non sicuri da parte della Guardia di Finanza di Padova non ha avuto sosta durante il periodo estivo e si è manifestata attraverso numerosi controlli e sequestri.
Nella seconda metà del mese di luglio sono state controllate 5 imprese gestite da altrettanti soggetti di etnia cinese all’interno del Centro Ingrosso Cina (C.I.C.) di corso Stati Uniti a Padova, pervenendo al sequestro di circa 500 borse contraffatte e di oltre 10.500 accessori moda ed articoli di bigiotteria non sicuri. Questi ultimi erano posti in vendita in assenza delle prescritte indicazioni e delle avvertenze sulla provenienza e composizione nonché del marchio “CE”. Due i denunciati per la fattispecie di reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.
I controlli sono proseguiti l’11 agosto, quando le Fiamme Gialle del Gruppo di Padova hanno sequestrato oltre 40.000 articoli tra contraffatti (26.700 penne a marchio contraffatto “BIC”) e non sicuri (13.700 giocattoli) presso una società di distribuzione operante all’interno del C.I.C., gestita da un soggetto di origine cinese. La merce era pronta per essere immessa sul mercato attraverso una catena di negozi al dettaglio situati nella provincia di Padova e nelle zone balneari. Il titolare dell’impresa è stato segnalato alla locale Procura della Repubblica.
L’immediato esame della documentazione acquisita durante il controllo permetteva di individuare ulteriori attività commerciali destinatarie dei prodotti illegali, che venivano sottoposte anch’esse a controllo nelle giornate del 17 e 18 agosto, portando al sequestro, presso due imprese operanti nel C.I.C ed una all’interno dell’ingrosso Mela Rossa, di ulteriori 78.000 articoli non sicuri (articoli di bigiotteria per bambini, giocattoli e articoli di cancelleria), privi della marcatura “CE” e delle prescritte indicazioni a tutela dei consumatori, importati dal sud-est asiatico da imprenditori cinesi operanti nella provincia.
Nei giorni 21, 25 e 30 agosto, all’esito di accertamenti presso due altre attività commerciali (una all’interno del C.I.C. ed una in via Cile, gestite da due soggetti di etnia cinese), infine, sono stati sequestrati oltre 93.000 pezzi non sicuri. In aggiunta, nei pressi del piazzale della stazione ferroviaria di Padova, veniva controllato un autoveicolo condotto da un senegalese, all’interno del quale venivano rinvenute borse e capi di abbigliamento contraffatti.
Le attività poste in essere dai finanzieri di Padova hanno consentito il ritiro dal mercato di oltre 222.000 prodotti contraffatti e/o non sicuri, del valore complessivo di circa 1.000.000 di euro, tutelando in tal modo non solo i consumatori ma anche gli imprenditori onesti, che si trovano a dover subire una concorrenza sleale.
Per quanto riguarda la merce contraffatta posta sotto sequestro, si tratta di articoli di pelletteria (borse e cinture), abbigliamento (jeans e giubbini) e cancelleria (penne BIC). Tra i marchi contraffatti PRADA, LOUIS VUITTON e COLMAR.
Tra gli articoli non sicuri sono stati sequestrati invece migliaia di prodotti destinati ai bambini tra i quali articoli di bigiotteria, occhiali, tatuaggi e giocattoli destinati al commercio in prossimità di località balneari (secchielli, palette, giochi d’acqua, ecc.). Questi prodotti sono stati “tolti” dal mercato per violazione del “codice del consumo”, di cui al D.lgs. 206/2005, in quanto sprovvisti delle indicazioni afferenti il distributore e/o l’importatore in Italia nonché delle prescritte avvertenze ed istruzioni in lingua italiana. Elementi questi ultimi obbligatori ai fini della sicurezza e dell’informazione dovuta al consumatore e che, se non indicati, posso generare una serie di rischi correlati proprio alla non conoscibilità e tracciabilità del bene acquistato, alle sue modalità di corretto utilizzo ed alla tipologia di utente cui lo stesso è destinato.
Le operazioni di servizio hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 4 soggetti, al controllo di 11 imprese ed all’inoltro di numerose segnalazioni alla locale Camera di Commercio nei confronti di imprese ed imprenditori che avevano messo in vendita prodotti non sicuri.