Il Padova di Oscar Brevi beffa i gufi e vince 2-0 contro la Reggiana. Decidono Russo e Altinier, ora chi manda via il tecnico dato per “morto”?

 

Due goal, un altro annullato. Una gara maiuscola che allontana, non si sa se per il momento o definitivamente, le nubi sopra la testa dell’allenatore del Padova Oscar Brevi.

Finisce così la settimana più lunga del calcio Padova da quando a presiedere la società di viale Nereo Rocco c’è Bepi Bergamin ed a dirigerlo è chiamato il duo Bontetto senior e junior. Il Padova veniva da una vigilia che più incazzata non si può (clicca qui per leggere l’articolo sulla conferenza stampa prepartita di mister Brevi). Allo stadio addirittura i tifosi biancoscuati si sono trovati un numero da antologia del giornalino da quattro facciate firmato da Giorgio Miola.

Sulla prima pagina campeggiava un editoriale dal titolo “Una scelta inevitabile”. Riportiamo l’incipit: “Una scelta inevitabile! Ci riferiamo al pur tormentato – nella sua tempistica – esonero di Oscar Brevi che ha trovato l’incondizionata approvazione nella tifoseria, dopochè è apparso chiaro che continuando sotto la guida del tecnico milanese l’undici biancoscudato avrebbe avuto un cammino assai periglioso e certamente non in linea con gli obiettivi societari”.

Ed invece cosa ti combina il mister milanese dato addirittura per morto, calcisticamente parlando, dal giornaletto? Tira fuori dalla rapa tutto il sangue possibile e così porta in campo una squadra applauditissima durante e a fine gara da quella tifoseria che ne avrebbe approvato incondizionatamente un esonero mai avvenuto. Prodigi del calcio: c’è un mister che ha assistito al suo funerale professionale e che invece se ne sta ancora seduto sulla panchina di un Padova che ha vinto e convinto, come vuole un antico adagio abusatissimo.

A far resuscitare Brevi e il suo Padova ci hanno pensato Russo dal dischetto del calcio di rigore al 31esimo e Altinier al quinto della ripresa in spaccata. Poi è successo un po’ di tutto: un goal annullato ad Alfageme che forse non era da annullare, uno annullato alla Reggiana invece che era da annullare, un palo dell’ex biancoscudato Trevisan. E un Brevi sorridente in sala stampa. Alla faccia di chi lo dava per morto. E adesso chi glielo dice a Petrone?

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