Interporto Padova sotto l’assedio dei blocchi di ADL Cobas ma il direttore Tosetto non cede: “non si fanno trattative con una pistola puntata contro”

 

“Non si può fare nessuna trattativa con una pistola puntata: non c’è un problema occupazionale, non c’è una rivendicazione salariale, ci sono solo danni a persone che non centrano nulla”.
A dirlo oggi durante una conferenza stampa dai toni durissimi il direttore dell’Interporto di Padova Roberto Tosetto, che di fronte allo stillicidio di blocchi a sorpresa delle operazioni di entrata ed uscita dei camion dalle piattaforme logistiche della zona industriale di Padova ha deciso di dire no. E con lui moltissimi imprenditori della zona, a significare una stanchezza che non è solo dei responsabili delle cooperative che lavorano per Pam ed altri gruppi della grande distribuzione, ma di un intero settore che occupa in zona industriale migliaia di addetti.
Posti di lavoro che sono messi a repentaglio da una battaglia sindacale, isolata e minoritaria, portata avanti da Gianni Boetto, ex dell’autonomia operaia, rifattosi una carriera professionale e politica nelle fila di Adl Cobas, formazione in cui militano molti esponenti della stagione no global dell’antagonismo di sinistra.
“Vogliamo poter entrare nei nostri cancelli e continuare a garantire il lavoro alle migliaia di occupati che lavorano qui – ha aggiunto Tosetto – non vogliamo niente di diverso di ciò che è previsto dalla legge. C’è un coro unanime di solidarietà nei nostri confronti. Siamo in una situazione di tensione sociale. Le trattative del caso si fanno rispettando le regole, nessuno si fa le regole in casa propria, nè in casa d’altri”.
Secondo Tosetto è tutta l’economia padovana che può avere conseguenze negative dallo stato di agitazione permanente portato avanti da Adl Cobas, sindacato che a parte casi isolati, è minoranza irrisoria nella parte sindacalizzata dei lavoratori della zona interportuale.
Focolaio del fenomeno è la cooperativa che gestisce il magazzino dei supermercati Pam del Veneto.
Leonardo Volinia, responsabile della cooperativa, parla di “situazione disastrosa, che a seguito dei boicottaggi ha messo in ginocchio produttività e impianti.
Finanziariamente la cooperativa è sul lastrico – ha ricordato Voltolina – sono stati bloccati i pagamenti, siamo in difficoltà abbiamo chiesto aiuto a Interporto : se la situazione non cambia rischiamo il collasso della cooperativa”.