Il mezzadro di Cittadella inizia a fare le valigie il giorno di San Martino: è iniziata l’ultima settimana di Massimo Bitonci sindaco di Padova?

 

Chi è di origini contadine conosce la valenza simbolica dell’11 novembre, San Martino. Data in cui i padroni della terra ed i mezzadri facevano i conti. e se i conti non tornavano, il mezzadro metteva masserizie e famiglia sul carro ed andava a cercar fortuna altrove. E’ quello che sta succedendo a Padova. Massimo Bitonci è arrivato da Cittadella con una grande promessa: cambiamo Padova, Padova più sicura. Due anni e mezzo dopo Padova è ben lontana dall’essere sensibilmente più sicura e certamente se è cambiata è cambiata in peggio con 70 milioni di euro di finanziamento della nuova linea tramviaria che nel 2014 erano pronti a partire da Roma, persi; un ospedale che a Padova est rischia di non sorgere mai mentre quello vecchio langue sempre di più; con operazioni culturali catastrofiche nel rapporto costi ricavi, come Babele ma anche la mostra dei dinosauri e, danno più irreparabile degli altri, l’immagine della città della scienza e dell’apertura al mondo macchiata da ordinanze e atteggiamenti che rasentano la xenofobia e il più gretto provincialismo (vedasi alla voce ordinanza anti kebab ed ebola).

E’ suggestiva agli occhi di chi scrive, la data di San Martino anche per un’altra coincidenza. Secondo la tradizione cattolica, tanto evocata da Bitonci e i suoi sodali che hanno brandito il crocifisso come fosse una clava, San Martino era una persona buona, originario dell’attuale Ungheria, che visto un povero mendicante seminudo, tagliò in due il mantello militare e ne usò la metà per avvolgere il povero disgraziato. Non proprio l’atteggiamento con cui questa amministrazione ha trattato, nelle parole e purtroppo a volte anche nei fatti, mendicanti e persone fiaccate dai rovesci della vita.

E, parrebbe leggendo il Mattino e il Corriere del Veneto, così i padovani hanno deciso di staccare la spina. Una decisione attesa, sentendo gli umori dei tanti che si sono fatti abbindolare nella campagna elettorale del 2014, perchè rispetto alle promesse i conti non tornano e perchè c’è il sospetto, parrebbe fondato, che chi era stato messo a guardia del pollaio, abbia portato via qualche gallina di troppo. Sarà sufficiente destituire Bitonci per non vederlo più a Padova? No. Occorretrovare una proposta politica e carismatica sufficiente a contrastare la narrazione delle nevrosi e delle paure in cui il commercialista da Cittadella è maestro. Ed è lì che viene la parte più dura, ma anche più bella, della sfida che si apre oggi. 

 

Alberto Gottardo