Mancavano le firme di tre dipendenti ed alla fine sono arrivate. Conclusa nella sede di Confindustria treviso l’avventura di Antenna3, l’emittente trevigiana sinonimo di un veneto, anzi di una marca dove piccolo era bello, dove si immaginava l’autosufficienza anche informativa, oltre che politica, economica e culturale. Il sogno di Giorgio Panto, a una decina d’anni dalla scomparsa del vulcanico patròn dei serramenti era sfiorito da un pezzo. L’uomo che lo fondò lo lasciò quasi alculmine del vigore. Chissà cos’avrebbe provato Giorgio Panto nel vedere il suo gioiellino finire nelle mani di un acerrimo concorrente, a lungo guardato con una certa concorrenza.
Dei 53 dipendenti di Antenna3, 35 continueranno con part time al 60% dello stipendio precedentemente previsto dal contratto. Si tratta di tutti i cronisti che hanno accettato il nuovo regime economico, e di una consistente parte di tecnici.
Gli altri sono esuberi e hanno ottenuto un incentivo di 14mila euro. I dipendenti di antenna 3 quest’anno avevano ricevuto a mala pena due mensilità e mezza, continuando tuttavia a lavorare. Per molti, la fine di un incubo, o almeno così sperano coloro che hanno firmato.
L’alternativa d’altro canto non c’era: non firmare voleva dire, semplicemente, non avere l’incentivo all’uscita, e affidare all’insinuazione nel passivo fallimentare le speranze di ottenere le 9 mensilità non percepite nel 2016.