“Il comportamento di don Andrea è stato in contrasto con i valori della Chiesa e si è trovato in una situazione di non comunione, la sua figura è stata talmente compromessa da non poter essere ripresentata ad alcuna comunità. Vi comunico che per don Andrea abbiamo deciso di aprire la procedura della sospensione a divinis che può portare alla dimissione dal ruolo di sacerdote. Esprimo solidarietà alla sua famiglia di origine. Per don Roberto Cavazzana, che non è indagato, e che ci risulta aver avuto un comportamento parziale ed occasionale. Per quanto riguarda le allusioni ad altri sacerdoti, a noi non risulta il coinvolgimento di altri sacerdoti in questa dolorosissima vicenda che ci ha esposto alla vergogna di tutto il mondo”.
Questo il passaggio centrale della comunicazioe che il vescovo don Claudio Cipolla ha letto ai cronisti chiamati alla conferenza stampa convocata oggi. Il vescovo ha ripercorso le tappe della vicenda di dona Andra Contin, chiarendo che le prime segnalazioni dei comportamenti anomali di don Andrea Contin risalgono, per quanto consta la Curia al mese di maggio. “Abbiamo ricevuto delle segnalazioni inizialmente anonime, – ha chiarito il vescovo – chi rappresentava questa situazione è stato sollecitato a portare una memoria scritta, il che è avvenuto a fine maggio ed a metà ottobre abbiamo ricevuto delle memorie scritte, e a queste persone è stato consigliato da noi stessi dopo l’apertura dell’indagine canonica, di rivolgersi alla magistratura”.
Al vescovo don Claudio ed alla chiesa di Padova sono arrivate molte manifestazioni di vicinanza. La più autorevole una telefonata del Papa Francesco: sabato 28 gennaio, alle 19.30 circa, è arrivata anche la telefonata di papa Francesco che ha espresso vicinanza e sostegno: «Mi ha incoraggiato a essere forte nel portare questo impegnativo e doloroso momento della vita della nostra chiesa padovana» ha commentato il vescovo Claudio. –
A questo link la trascrizione di tutte le dichiarazioni del vescovo Claudio Cipolla