Martedì all’Arcella significa soprattutto mercato di piazza Azzurri d’Italia e qui Sergio Giordani ha fatto il suo debutto nel cuore del quartiere più popoloso della città. Una passeggiata che il candidato sindaco del Pd e di NCD racconta così:
Ho passato la mattinata all’Arcella, tra la gente e le bancarelle del mercato in Piazza Azzurri d’Italia. Voglio ringraziare i tanti padovani che ho incontrato e che mi hanno incoraggiato e sostenuto: a loro dico che non li deluderò. Abbiamo parlato di tutto, ho raccolto numerosi suggerimenti importanti e preso nota delle loro preoccupazioni. Come mi aspettavo, il tema della sicurezza in questa parte della città è centrale. Me lo aspettavo perché le roboanti promesse della precedente amministrazione sono come la montagna che partorisce il topolino. Praticamente tutti mi hanno confermato che la situazione non è cambiata e che sono proprio delusi. Del resto le azioni messe in atto dall’ex sindaco hanno nei fatti avuto l’effetto opposto. Chiudere i negozi e cancellare le attività, trasforma il quartiere in un deserto dove chi vuole delinquere si muove a suo agio. Non è un caso che il recupero delle aree degradate di New York è stato fatto rivitalizzando e riqualificando quei quartieri, favorendo lo sviluppo di attività economiche, culturali e sociali e naturalmente punendo chi commette reati. Lo dico subito: non è facile. Non farò le promesse di chi fino ad oggi si è dimostrato essere solo “chiacchiere e distintivo”. Ma sto lavorando a un insieme di azioni che progressivamente miglioreranno la vita del quartiere, ascoltando i suggerimenti e le indicazioni di chi vive in queste strade e la sera vuole passeggiare tranquillamente sotto casa. Una richiesta che viene non solo dai padovani doc, ma anche da quella importante parte di immigrati regolari e con un lavoro che qui vivono e sono cittadini a tutti gli effetti. Alcune delle persone che ho incontrato mi hanno anche chiesto cosa rispondo alle “punzecchiature” che sempre più spesso mi rivolge Bitonci, evidentemente piuttosto nervoso. Non mi interessa replicare. Massimo ha già avuto la possibilità di governare e ha dimostrato di non essere in grado di dialogare, di non riuscire a mettere d’accordo tutti ed ha tenuto la città in ostaggio del proprio carattere e del proprio partito. Io penso che oggi a Padova serva un sindaco capace di unire.Tra i banchi del mercato ho ascoltato anche preoccupazione, da parte dei commercianti, per la situazione economica e per l’invasione di prodotti contraffatti, di bassa qualità e talvolta pericolosi. Su questo prometto molta attenzione perché è giusto che ci sia libera concorrenza ma rispettando le regole. Una cosa però mi ha colpito particolarmente: l’appello da parte di molti dei padovani con cui ho parlato a mettere da parte le divisioni, i distinguo e a lavorare prima di tutto per la città. La penso esattamente allo stesso modo e questo sarà il mio pensiero costante quando sarò Sindaco di tutti i padovani, in tutti i quartieri.
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