Nuovi casinò in Veneto? Tante e ricorrenti le ipotesi tra Cortina, Jesolo ed Abano Terme

 

Ci aveva già pensato il gruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Veneto tre anni fa. E di questa idea hanno iniziato a parlarne anche i candidati sindaco ad Abano Terme. L’idea è quella di aprire una terza sede di gioco d’azzardo autorizzato con tutti i crismi dall’AAMS in Regione dopo il casinò di Venezia e il suo gemello, più popolare, di Cà Noghera. Tre anni fa con Leonardo Padrin in testa i politici azzurri avevano ipotizzato di realizzare una lussuosa casa del gioco a Cortina oppure a Jesolo, località turistiche per eccellenza. Ora i candidati alle prossime elezioni dell’11 giugno ipotizzano di riconvertire ad esempio l’hotel Orologio di Abano Terme chiuso da una decina d’anni, a casa per balck jack, roulette e videolottery. Una proposta non tanto peregrina visto che sono migliaia i veneti che ogni fine settimana vanno appena oltre confine a Nova Gorica, sorta di piccola Las Vegas del NordEst. Ed ancora di più sono quelli che si connettono con i principali siti internet come ad esempio il casinò di bet365 per giocare comodamente da casa propria in tutta sicurezza ed addirittura con bonus che difficilmente i casinò tradizionali sono in grado di offrire ai propri clienti. Da capire quindi se la proposta di tre anni fa in Consiglio regionale e quella più recente in territorio aponense, vedrà mai passare i responsabili della cosa pubblica dalle parole ai fatti.
I casinò in realtà in Italia non se la passano granchè bene: piegati dalla concorenza di Slovenia e Austria, sono in deficit strutturale. Solo per fare un esempio: quello di Venezia proprio in questi giorni vede un lungo braccio di ferro tra la proprietà ovvero il Comune di Venezia e i sindacati dei lavoratori. sul piatto la società casinò di Venezia mette infatti due miioni di euro di aumento di capitale. Ma dall’altra parte ci sarebbero anche tagli al funzionamento della macchina per sette milio ni di euro per far sì che i ventuno milio ni di euro di entrate fatte registrare nel primo trimestre del 2017 non se ne vadano tutti in fumo. Era passata in questo senso alla storia la lamentela dell’allora sindaco di Venezia Massimo Cacciari che con una battuta disse “Ci sono degli addetti di sala che guadagnano più di me che sono il primo cittadino”. E non era una battuta, conti alla mano era drammaticamente vero.