Il vescovo di Padova Claudio Cipolla alla messa in ricordo delle vittime della povertà organizzata dalla comunità di Sant’Egidio

 

Sarà quest’anno il Vescovo di Padova Mons. Claudio Cipolla a celebrare la messa in ricordo delle persone morte a causa della povertà e della vita di strada.

La liturgia si celebrerà giovedì 27 aprile 2017, alle ore 18.00 presso la Chiesa dell’Immacolata, in via Belzoni, 71.

La Comunità di Sant’Egidio è fedele alla memoria di chi è morto per la vita in strada. Ricordare queste persone, morte perché povere, è riportare alla luce nomi, volti, storie relegati in alcuni angoli e marciapiedi delle nostre città. Sono le storie di Salvatore, Barbara, Mauro, Arianna, Alì, Ciro, Fon. Ricordare è impegnarsi perché non accada più.

I nomi di coloro che sono scomparsi verranno ricordati uno a uno, e per ogni nome verrà accesa una candelaL’elenco è ogni anno più lungo, ma è giusto non dimenticare nessuno.

Perché il più grande nemico di chi vive per strada è l’indifferenza, “la malattia del nostro tempo”, come l’ha definita Papa Francesco. Basterebbe poco, fermarsi a parlare, chiedere se c’è bisogno di qualcosa, proteggere la fragilità. È ciò che è successo quest’inverno, quando tanti hanno deciso di aiutare Sant’Egidio raccogliendo cibo e coperte.

Ogni anno si uniscono alla Comunità in tanti, senza dimora e non, per ricordare tutti quelli che avevano conosciuto. Preghiera e solidarietà si accompagnano: al termine della Messa, infatti, si svolgerà una cena con i poveri.

Il freddo e le difficoltà della vita di strada uccidono: è successo in passato, purtroppo accade ancora oggi in molte città in Italia e nel mondo. Giovani in difficoltà, adulti che hanno perso il lavoro, anziani che non riescono a pagare un affitto, storie di sofferenza che mostrano la fragilità non solo delle persone, ma anche di un’intera società che ancora troppo poco difende i poveri.

Da più di trent’anni, a Roma, la Comunità di Sant’Egidio ricorda le vittime della vita in strada, a partire dalla morte di Modesta Valenti, un’anziana senza fissa dimora, di 71 anni, che si sentì male nei pressi della Stazione Termini, ma non fu soccorsa perché era sporca e aveva i pidocchi. Modesta morì dopo ore di agonia, in attesa che qualcuno decidesse di aiutarlaA Padova il ricordo delle persone senza dimora scomparse si rinnova ogni anno dal 2005, quando due ragazzi, Matiri e Sai, furono trovati morti in un bivacco presso lo stadio Appiani a causa del freddo.