Il nord est dell’IT (Information Technology) cresce, innova e investe ma il cammino che le imprese devono affrontare verso la competitività è ancora lungo.
Oggi a Padova l’azienda friulana di IT beanTech ha inaugurato la nuova sede all’interno del centro direzionale e di servizi Hope Center: ci lavoreranno 4 persone che si impegneranno sia allo sviluppo del business sia al supporto e alla gestione dei clienti già consolidati in Veneto come Pittarosso, Breton, Inglass, Morato Pane, solo per citarne alcuni.
Per l’occasione l’azienda, in collaborazione con Dell Emc, colosso tecnologico internazionale, ha organizzato un evento dedicato alla digital transformation.
Ha aperto i lavori Francesco Peghin presidente della Fondazione Nordest che ha dipinto uno scenario fatto di grandi sfide per l’economia del nord est: da un lato la rivoluzione digitale che non tutte le imprese hanno già colto allo stesso modo, dall’altro la capacità di fare sistema tra governo dei territori, mondo accademico, categorie e imprese. “Solo con una nuova coesione si possono recuperare i tassi di crescita e i livelli occupazionali di un tempo.”
Il fil rouge dell’evento è stato il “neologismo” del mondo dell’information technology, la digital confidence: “il concetto di fiducia come approccio antico ma molto attuale in cui l’azienda, che sviluppa soluzioni IT, diventa partner a lungo termine dei propri clienti, interlocutore con cui sviluppare il proprio business invece di fornitore” ha spiegato Fabiano Benedetti, CEO di beanTech.
Come ha ben spiegato il professore Fabio Candussio, docente di Sistemi informativi aziendali e organizzazione della produzione dell’Università di Udine “non si può realizzare un vero cambiamento solo attraverso le tecnologie digitali: esse sono tecnologie abilitanti che portano efficienza ma hanno bisogno dell’apporto umano d’impresa.”
Il fattore di successo è la capacità di trasmettere fiducia: per fare questo la chiave di volta è attrarre nella propria azienda i cosiddetti creativi smart, quella nuova generazione di collaborator, i millennials applicati al mondo aziendale, che escono dalle regole, lavorano sulla base della soddisfazione personale, mettono in connessione persone e business – ha spiegato Candussio attraverso la riuscita metafora della creazione di Adamo.
Anche Gianni Potti, nuovo delegato all’industria 4.0 di Confindustria Veneto, ha lanciato la sfida per il futuro delle aziende del triveneto: “siamo in piena trasformazione digitale: la re-ingegnerizzazione dei processi del settore manifatturiero è strategica per lo sviluppo del tessuto economico del nord est. L’obiettivo è quello di trovare una via “triveneta” al cambiamento, fatta di flessibilità di prodotto, di rifondazione dei processi produttivi. Il cambio dei macchinari favorito dall’Iper ammortamento del decreto Calenda è importante ma inutile se l’azienda a monte non cambia mentalità e approccio”.
Sulla stessa linea Giampaolo Mischi, Dell EMC Commercial Private Sales Director: “L’investimento in IT ormai deve essere centrale in ogni business plan e non essere considerato come una “commodity”: per accedere alle opportunità offerte dalle tecnologie abilitanti non sono più necessari grandi investimenti: ecco che anche il tessuto di piccole-medie aziende del Nord-Est può sfruttare le risorse dell’IT, esattamente come fanno i grandi player internazionali, ma con un investimento commisurato alle proprie dimensioni e al mercato di riferimento”.