“Abbiamo fatto noi la segnalazione alla Corte dei Conti ancora nel dicembre del 2014. E credo che sia sbagliato che a pagare siano solo i dirigenti per il mancato introito, da noi stimato, di tre milioni mezzo di euro. Anche l’amministrazione ha una responsabilità gravissima e duplice: mala gestio per quanto non incassato nel 2014 e un atteggiamento vampiresco per il 2015 e 2016”.
A dirlo il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella, dato l’esito dell’indagine della Corte dei conti che ha invitato i dirigenti del Comune e presentare delle controdeduzioni circa il buco da tre milioni e mezzo di euro causato dalla “mancia” natalizia del sindaco Bitonci che aveva fatto cancellare con un tratto di penna oltre 112mila multe.
“Guardare solo a quel mancato introito è però fuorviante – spiega Paccagnella – dobbiamo guardare la luna, non il dito.
Ed a guardare i dati diffusi da Quattroruote nel numero di marzo si vede come Padova sia sul poco onorevole podio della città più spremuta d’Italia. Solo Milano raccoglie di più con 157 milioni di euro. Nel bilancio del Comune padovano nel 2016 entrano 19 milioni e 420mila euro.
Un aumento del 12,8% rispetto al 2015. Nel 2014 l’entrata era a sette milioni e mezzo. Si passa da una tassa procapite di 34 euro a una procapite di oltrre 90. Vuol dire aver triplicato le risorse drenate dagli automobilisti, e non mi pare che questi denari, a differenza di quanto previsto dalla legge, siano finiti sul trasporto pubblico e sulle strade”.
- Trasformazione digitale: IT bean tech sbarca a Padova all’Hope center per avviare la digital confidence
- Primarie del Pd a Padova: 88 seggi tra città e provincia