“Occorre un patto tra banche, proprietari degli immobili e associazioni di categoria: solo così si può uscire dalla crisi del commercio che ha una delle sue principali origini in prezzi degli affitti fuori controllo. Chiedere cinquanta euro al metro quadro di affitto per un negozio, con l’anticipo di otto o dodici mensilità come deposito cauzionale significa distruggere ricchezza”. A dirlo il candidato al consiglio comunale Federico Contin nella lista Giordani Sindaco che ha convocato nel punto elettorale di piazza dei Frutti.
Fa esempi concreti Federico Contin: negozi in ghetto che costano 40mila euro di anticipo più cinquemila euro al mese per 50 metri quadrati di superficie commerciale. I Godenda di via Squarcione che ha gettato la spugna dopo l’ennesima richiesta al rialzo della proprietà dell’immobile, a dispetto di quindici anni abbondanti di affitti pagati con regolarità. “La rendita immobiliare rischia di uccidere le attività commerciali e imprenditoriali in genere, creando un deserto che significa insicurezza – spiega Contin – occorre invertire l’inerzia di un centro storico sempre più costoso con negozi e bar che cambiano gestione in maniera vorticosa. Non conviene a nessuno”. Il Comune può intervenire secondo Federico Contin, sin da subito specie nei quartieri più periferici, per rimettere in sesto l’imprenditorialità commerciale ed artigiana.
“Esistono esempi di garanzia collaterale da parte del Comune – spiega Contin – simili a quelle di casa buona, anche per i negozi e le attività imprenditoriali dei giovani. Perchè se aspettiamo che un giovane abbia da parte 40mila euro per il solo affitto del negozio per non parlare di leasing dei macchinari e altri costi di startup, di attività nuove a Padova ne vedremo ben poche, temo”.