Altichiero, Camin, Basso Isonzo, Salboro, Guizza. Rape, piselli, broccoli, cavoli. Anche i prodotti agricoli possono arrivare da Padova, città che per un terzo della sua superficie è agricola, ma che non vede questo aspetto sostenuto e valorizzato.
L’obiettivo del programma di Arturo Lorenzoni è quello di dare il giusto spazio all’agricoltura in una città in cui il 40% della lattuga, il 57% delle patate e oltre il 74% dei peperoni commercializzati (dati relativi alla merce trattata dal Maap nel 2015) arriva dall’estero: «Stiamo lavorando su un progetto di filiera che parte dall’agricoltore e arriva al mercato di sbocco – sottolinea il candidato sindaco Arturo Lorenzoni – Pensiamo a dei mercati rionali dove gli agricoltori padovani possano arrivare al consumatore. L’organizzazione di questa economia locale crea un valore per la città, crea lavoro di qualità, soprattutto ragazzi giovani».
Ieri Lorenzoni ha presentato il tema agricoltura del programma elettorale proprio nel cuore del mercato agro alimentare padovano, quello di piazza delle Erbe: «di solito nei programmi elettorali per Padova non si parla di agricoltura – sottolinea Davide Sabbadin, portavoce di Coalizione Civica per Padova – Invece Padova città è il primo comune della provincia per superficie agricola. L’agricoltura può portare posti di lavoro, ma ha bisogno di una regia come gli altri settori economici. Per questo bisogna avere una delega all’agricoltura in giunta. I padovani in questo momento non possono acquistare prodotti locali, nemmeno qui, nel cuore del commercio padovano, in piazza delle Erbe. Quello che viene prodotto localmente non viene valorizzato localmente, con una perdita economica perchè con le filiere corte il ritorno per i produttori sarebbe più importante. L’agricoltura è legata anche all’urbanistica, perchè l’agricoltura in città è anche corridoi verdi, biodiversità, spazio aria che può disperdere il PM10. Per questo bisogna proteggere l’agricoltura».
Nel programma sono diverse le azioni individuate per ridare valore all’agricoltura di qualità e in particolare a quella biologica: «La nostra città è per il 30% territorio agricolo, gestito però senza controllo – spiega Franco Zecchinato, candidato di Coalizione Civica – Un ettaro di merce destinata a biogas richiede cento ore di lavoro all’anno, le coltivazioni orticole sulla stessa superficie richiedono oltre 1.500 ore di lavoro. Abbiamo delle risorse di cui non ci stiamo occupando, invece possiamo far rientrare la nostra economia in un circolo virtuoso. Dobbiamo ripensare i menu delle mense con la presenza di prodotti stagionali che favoriscano le produzioni locali, eliminare i pesticidi nei luoghi pubblici e ridurli nelle aziende private. A Padova ce ne sono tante e devono tornare ad avere un rapporto con la città. Le proposte che portiamo avanti riguardano anche la “Banca della terra”, per mettere a disposizione dei giovani i terreni inutilizzati, e il Parco Agro Paesaggistico al Basso Isonzo, di cui si parla da anni. Gli alberi negli spazi pubblici sono al centro del dibattito politico, ma bisogna incentivare le alberature anche nel privato. Senza dimenticare il tema chiave della salute: mangiare locale e biologico vuol dire anche mangiare più sano».