Baristi e ristoratori presenti il 29 giugno all’assemblea annuale dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (APPE) – guidata dal Presidente Erminio Alajmo e dal Segretario Filippo Segato – hanno “promosso” l’operato dei componenti del Comitato Direttivo e del Consiglio di Presidenza ma al contempo hanno chiesto un vivace “pressing” sulla nuova Amministrazione Comunale di Padova, allarmati dalle voci di stampa che darebbero le “ore contate” alle Ordinanze della Giunta Bitonci.
E proprio sull’attualità politica, dopo l’affermazione elettorale di Sergio Giordani, si è registrato il maggior numero di interventi da parte degli associati che hanno richiesto, sul fronte plateatici esterni, una riduzione delle imposte comunali per le nuove attività che si collocano in locali sfitti, in modo da cercare di dare vitalità al centro storico e ai quartieri. E a proposito di plateatici, è stato suggerito di modificare il vigente regolamento comunale sull’arredo urbano, ripristinando la possibilità di impiegare le fioriere che delimitano ed abbelliscono lo spazio dove sono collocati sedie e tavoli, eliminando la previsione dell’utilizzo delle croci di Sant’Andrea (in ferro).
Altro tema scottante è stato quello delle tariffe di asporto dei rifiuti dato che il settore dei pubblici esercizi è uno dei più penalizzati da criteri anacronistici e sostanzialmente sbagliati: è stato proposto, pertanto, che vengano rivisti i coefficienti per il calcolo, con l’introduzione di un periodo sperimentale in cui siano effettivamente valutate le quantità e qualità di rifiuto prodotto, in modo che si tenga conto di questi rilevamenti nella definizione di nuove e più eque tariffe.
Al centro della discussione anche l’imposta di soggiorno per la quale è stata chiesta una condivisione nella definizione dell’utilizzo dei proventi che devono essere destinati a promuovere e valorizzare l’offerta turistica padovana, di cui i pubblici esercizi sono parte integrante e fondamentale.
Molti altri temi sono stati affrontati, a partire dalle sagre, per le quali, ha sottolineato Alajmo «siamo riusciti a far emanare un primo provvedimento da parte della Regione Veneto. Per la prima volta si parla, in un documento ufficiale, di concorrenza sleale a danno dei pubblici esercizi. E per la prima volta, si dà la possibilità ai Comuni di limitare la durata delle sagre. Adesso, tocca alle amministrazioni comunali adottare dei Regolamenti specifici. Per agevolare il loro compito, abbiamo predisposto una bozza di Regolamento-tipo, che è già stata trasmessa a tutti i 104 comuni della provincia di Padova».
L’altra spina nel fianco delle attività di pubblico esercizio sono gli agriturismi, i circoli privati, gli home restaurant: «tutte attività – ha aggiunto il Presidente APPE – al limite della legge, spesse volte oltre i confini della legalità, che contribuiscono a penalizzare i bilanci delle nostre aziende, che già soffrono per le tante imposizioni fiscali e normative».
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