Alla fine di una giornata politica iniziata con Sergio Giordani ed Arturo Lorenzoni che si sono dissociati nettamente dagli scontri di piazza che hanno caratterizzato un lunedì sera ad alta tensione, e dopo una precipitosa retromarcia del consigliere di Coalizione civica Stefano Ferro, riferita dallo stesso Lorenzoni, arriva anche una nota dell’ex assessore della giunta Zanonato ai tempi di via Anelli, Daniela Ruffini, eletta proprio nelle liste a sostegno di Arturo Lorenzoni. E se non siamo allo strappo politico, poco ci manca. Queste le parole della consigliera di maggioranza, presente ieri sera in piazza Insurrezione proprio come il compagno di coalizione Stefano Ferro:
La sera di lunedì 17 luglio, a Padova, centinaia di antifasciste/i si sono mobilitati/e contro la presenza di Forza Nuova a Padova.
L’obiettivo del forte presidio promosso in P.zza Insurrezione dal Centro Sociale Pedro, ADL Cobas, Cobas della scuola e da Razzismo Stop, a cui hanno aderito anche Rifondazione Comunista e altre forze della sinistra e del movimento, era quello di impedire che ai neofascisti fosse concesso di portare in corteo per il centro della città i loro lugubri slogan e le parole d’ordine della loro campagna razzista contro i migranti e i richiedenti asilo, contro il diritto alla cittadinanza dei giovani nati da genitori stranieri nel nostro paese. Diritto che la legge che il governo non ha nemmeno avuto il coraggio di presentare in parlamento riconosce, peraltro, solo in forma molto attenuata.
I patti con la questura erano chiari e più volte ribaditi negli interventi che si sono succeduti ai microfoni del Sit In di P.zza Insurrezione. Il presidio non si sarebbe trasformato in corteo se ai fascisti di Forza Nuova non fosse stato concesso di sfilare per le vie di Padova.
Così non è stato. La manifestazione di Forza Nuova che aveva ottenuto il permesso per un comizio davanti alla Prefettura – e questo è già un fatto grave – si è trasformata in una sfilata lungo la Riviera dei Ponti Romani, permessa dalla Questura.
Per questa ragione il Sit In di P.zza Insurrezione si è trasformato in un forte corteo che ha percorso il centro della città attraversando le piazze, i luoghi della socialità padovana, per ribadire che la presenza dei fomentatori di odio razzista e xenofobo non è tollerata in questa città, che Padova, nel passato crocevia della strategia della tensione e culla delle cellule nere artefici delle stragi sui treni e nelle banche, è una città fieramente antifascista.
In P.zza delle Erbe. un brevissimo fronteggiamento tra la testa del corteo e le forze di polizia schierate a difesa dei fascisti di Forza Nuova è diventato nella fervida fantasia di qualche giornalista un episodio di guerriglia urbana. Le piazze non si sono svuotate. La manifestazione è continuata e ha ripercorso più forte, compatta e numerosa le strade del centro verso piazza Insurrezione. Resta il fatto grave che tre giovani compagne/i sono stati arrestate/i e questa mattina saranno in tribunale processati per direttissima, colpevoli di antifascismo e di aver difeso le fondamenta della nostra costituzione e della repubblica.
Quello che è accaduto è il risultato delle scelte della Questura di Padova che ha permesso che i fascisti sfilassero in corteo. Una decisione inaccettabile che non si dovrà più ripetere.
E’ ora che le organizzazioni che si richiamano al passato fascista e perfino all’ideologia nazista, e ne diffondono i veleni, siano messe fuorilegge nel nostro paese. Viva la Costituzione e la Repubblica nate dalla Resistenza!
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