Altro che clima artico: secondo alcune notizie circolate in Rete agli inizi di settembre, l’Italia doveva prepararsi a un inverno decisamente rigido, con frequenti ondate di freddo, nevicate eccezionali e temperature a picco, con un dicembre da meno 25 gradi a Torino e Milano e termometro ampiamente sotto lo zero anche a Napoli e Roma.
La bufala “canadese”. La fonte di queste notizie è (sarebbe) un ente canadese, che ha realizzato le previsioni sulla base di un modello matematico, che ha consentito ai meteorologi di lanciare questo temibile avvertimento. Per fortuna, ben presto è arrivata la smentita di alcuni veri esperti, che comunque non ha impedito alla bufala di fare il giro del Web e di suscitare timori nei lettori, memori anche delle difficoltà dell’ultimo inverno (quello delle gelate di gennaio che hanno avuto risvolti drammatici).
La smentita degli esperti. In concreto, lo staggi del sito specializzato meteo.it ha smontato le principali basi di questa “teoria” dell’inverno da record: innanzitutto, non esistono nella storia recente riscontri di “inverni caratterizzati da continue ondate di freddo” come quelli minacciati dai fantomatici canadesi. Fattore ancora più importante è che eventi di questo tipo possono essere previsti al massimo con soli 5 giorni di anticipo, e non quattro mesi prima; in parole povere, non è possibile pensare di avere oggi una previsione affidabile per l’inverno.
Che inverno ci aspetta. E allora, cosa ci aspetta nei prossimi mesi, almeno come tendenza? La risposta arriva dai centri meteo più seri del Vecchio Continente, come l’ECMWF e il britannico Met Office, che hanno iniziato a proporre possibili scenari di massima per la prossima stagione fredda: si tratterà, stando a quanto è possibile ipotizzare oggi, di un periodo più mite della media, che asseconda la tendenza all’aumento della temperatura globale.
Nessun record di freddo? Insomma, diffidate da chi preannuncia – e con tale anticipo – eventi pressoché catastrofici o fenomeni meteorologici estremi, con cali di temperature in grado di battere anche i record segnati nel 1929 e nel 1956, quando l’Italia fu davvero stretta in una morsa di gelo, ma storicamente provata. Ovviamente, e proprio per quanto scritto sopra, questo non significa che non ci saranno giornate fredde, anzi, ma solo che non bisogna iniziare a temere il peggio.
Intanto, il caldo è stato da record. Poco conta, dunque, che quella che ci siamo lasciati alle spalle sia stata un’estate (davvero) da caldo record, con il mese di agosto che è stato a Roma il più caldo degli ultimi quaranta anni, con una temperatura media di 31,1 gradi, mentre in altre città come Milano, Torino, Napoli e Palermo non è stato superato solo per poco il record della stagione calda del 2003. Ad aumentare a livelli esponenziali, invece, sono stati i consumi di energia, trainati dall’impiego di condizionatori per cercare refrigerio dalla calura.
In alto i consumi. Il timore è che ora lo stesso scenario si ripeta in inverno, quando ovviamente i dispositivi climatici saranno utilizzati per produrre aria calda in ambienti domestici o nei luoghi di lavoro; e se gli scenari anticipati sembrano far ben sperare, anche la tecnologia offre un aiuto sia in termini di risparmio economico che di minore impatto sull’ambiente, grazie a prodotti sempre più innovativi che oggi si possono comprare anche online, visto che anche Giffi Market dedica un’intera sezione ai generatori elettrici di aria calda.
Puntare su macchine efficienti. Queste macchine infatti mettono insieme un buon livello di efficienza energetica con un’ampia capacità di riscaldamento, grazie alle loro caratteristiche tecniche e alla struttura, che le rende maneggevoli e facili da spostare anche da un ambiente all’altro.