Incontri di cultura ebraica a Padova: il secondo appuntamento giovedì in via Delle Piazze

 

Giovedì 14 dicembre alle ore 16.30 al Museo della Padova Ebraica in via Delle Piazze 26 Adone Brandalise e Paola Bellomi affronteranno il tema della cultura sefardita e del suo riverberarsi nel presente.
Si tratta del secondo appuntamento di “Incontri di cultura ebraica a Padova. Cinema letteratura, pensiero”, ciclo di conferenze  per scoprire alcuni aspetti di una storia e di una tradizione culturale di fondamentale importanza in città, ma anche un momento di dialogo, incontro e confronto su importanti temi culturali e sociali e nata dalla collaborazione tra il Museo, la Comunità Ebraica, l’Università degli Studi di Padova e il Comune di Padova.

 

“L’Ateneo di Padova – dice Rosario Rizzuto, Rettore dell’Università di Padova – è indissolubilmente legato al suo territorio. Non un concetto astratto, ma un impegno che si declina ogni giorno nelle tante iniziative dedicata a Padova che l’Università mette in atto. Cinema, letteratura e pensiero: gli incontri di cultura organizzati insieme al Museo della Padova Ebraica sono un esempio chiaro della forza di tali iniziative. Un dialogo a 360 gradi sulla cultura ebraica e i suoi valori. E dal confronto, dallo scambio, dall’apertura si genera sempre conoscenza. Sono certo che saranno appuntamenti utili, che lasceranno qualcosa a chiunque deciderà di parteciparvi”.

 

“Ritengo questa iniziativa un grande valore culturale e sociale per la città di Padova – commenta il Vice Sindaco del Comune di Padova Arturo Lorenzoni –  e la collaborazione concreta tra Università e Museo della Padova Ebraica è un esempio di come il dialogo tra enti diversi possa portare a risultati di rilievo, superiori a quelli che ciascuno per sé potrebbe conseguire. Quando lo studio e la società operano insieme, la sintesi che ne nasce è qualcosa di nuovo e di valore. La ricchezza della cultura ebraica è da secoli elemento fondante di quella padovana ed è bello che questa sinergia possa continuare ad alimentarsi reciprocamente anche in nuove forme, capaci di evidenziare legami che forse non sono immediatamente riconoscibili ai più. A tutte le persone coinvolte va dunque il grazie dell’Amministrazione, che fa di una città dialogante il proprio punto di partenza e di arrivo”.