Cosa diavolo ci fa un ristorante di pesce nel cuore dei Colli Euganei? Domanda che ho posto a Renato Malaman, decano degli scopritori di gusti, autentico segugio del buono, anima da tanti anni delle Guide de L’Espresso e già inventore di un genere giornalistico: quello del racconto della food valley euganea.
E’ merito suo se ho iniziato l’anno nel migliore dei modi: scoprendo un luogo straordinario nel vero senso della parola, cioè tutt’altro che normale. A iniziare dalla location.
Dietro la chiesa di Baone da alcuni secoli c’è una hosteria, già condotta per alcuni decenni niente meno che dall’oro olimpico di Roma ’60 e Tokio ’64 Sergio Bianchetto, uno che con un cognome così non poteva che trasferirsi da Torre, quartiere a nord di Padova a gestire il bar della prima moglie a Baone. E dopo Bianchetto è arrivato un altro personaggio a gestire il ristorante di famiglia: Michel Schivo.
Ed ha innovato la locanda che per tanti anni è stata portata avanti dalla famiglia con il nome de “Il Veliero”.
Michel è un burberone dall’aspetto irsuto ma dagli occhi buoni; e soprattutto lo capisci subito che sa il fatto suo. Cresciuto respirando cucina e ospitalità, ti spruzza il gin sulla cruditè di scampi e gamberoni viola di Bari, e se vuoi, anche in bocca. Ti racconta del roastbeef di tonno, della polvere d’oro, ovvero il peperoncino selezionato dal suo amico Paolo Oggiano. Ti mette in bocca un cucchiaino di miele dai mille profumi. Insomma Michel ti sa coccolare e tu ti senti un po’ Pinocchio nel paese dei balocchi gastronomici con questo Mangiafuoco tatuato, che a raccontarlo ci vorrebbe la penna di Collodi.
Ed allora probabilmente si fa prima ad andare a Baone che in fondo da Padova sono 40 minuti.
Ristorante da Michel
Piazza XXV Aprile 36
35030 Baone
0429 4356