Le giuggiole di Arquà Petrarca e lo zucchero di Pontelongo fra i “tesori del gusto” presentati stamattina da Coldiretti a Roma in occasione dell’anno nazionale del cibo italiano. La tipicità dei Colli Euganei, dalla quale si ottengono marmellate, confetture oltre al celeberrimo liquore, ben rappresenta il potenziale agroalimentare dei Comuni sotto i 5 mila abitanti insieme allo zucchero prodotto a Pontelongo. Oggi anche una delegazione guidata dal presidente di Coldiretti Padova Federico Miotto ha raggiunto la capitale per la prima rassegna dei prodotti tipici dei comuni con meno di 5mila abitanti per far conoscere le specialità territoriali conservate da generazioni negli angoli piu’ remoti del Paese. Una vera e propria “mappa gourmet” dei tesori nascosti nei 5567 borghi d’Italia che raccontano la storia di un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione locale ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tesori del Belpaese. «E’ una risorsa custodita fuori dai tradizionali circuiti turistici» ricorda Miotto «che potrà ora essere finalmente tutelata e promossa grazie alla nuova legge n.158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico dei piccoli borghi. A Padova, è bene ricordarlo, ben 50 Comuni su un totale di 104 contano meno di 5.000 abitanti ma vantano un’agricoltura viva e dinamica. Possiamo affermare che l’agricoltura non solo mantiene vivi questi Comuni ma li rende anche “famosi” visto che spesso questi prodotti sono accompagnati dal nome del Comune d’origine. Un patrimonio conservato nel tempo dalle nostre imprese agricole presenti nei piccoli Comuni con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Come è stato messo in evidenza dallo studio Coldiretti – Symbola queste realtà locali straordinaria opportunità per l’Italia: un’economia più a misura d’uomo che punta su comunità e territori, sull’intreccio fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi saperi. Qui si producono la maggior parte delle nostre Dop e Igp e dei nostri vini più pregiati, insieme a tanta parte di quel made in Italy apprezzato a livello internazionale».
E’ da questo tessuto che nascono molte delle tipicità del nostro territorio, oggi rappresentate a Roma dalle giuggiole di Arquà Petrarca, trasformate in confetture, liquore o sotto grappa le cui piante contornano i colli euganei dando un tocco particolarissimo al paesaggio. Tra i duemila abitanti, molti dei quali agricoltori, c’è l’attenzione a questo prodotto come emblema di un piccolo gioiello medievale meta ogni anno di migliaia di visitatori. Da non dimenticare che ad Arquà in particolare viene prodotto anche il celebre olio extravergine d’oliva dei Colli Euganei, altro fiore all’occhiello dell’agricoltura padovana che proviene dai borghi storici. Sono 4mila invece i residenti di Pontelongo nella bassa padovana, città che vanta forse l’unico zuccherificio ancora in funzione in tutta la Penisola. E’ qui che si lavorano quintali di barbabietole per ottenere lo zucchero nostrano tutto italiano. Chapeau, per dirla alla francese, a tanta cura e bellezza mantenuta dalle realtà locali dove il senso di comunità si allea con l’appartenenza territoriale nell’obiettivo condiviso della custodia di valori e tradizioni.
«La nuova legge sui piccoli Comuni» conclude Miotto «misure per favorire la diffusione della banda larga, la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, il turismo di qualità. La legge punta su una dotazione di servizi adeguata, sulla cultura, sulla manutenzione del territorio, sulla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico».