Da Ivo Rossi riceviamo e pubblichiamo una risposta alle critiche del candidato a sindaco di Padova Marco Marin nei confronti dell’amministrazione Zanonato.
“Per attaccare Zanonato, Marco Marin è costretto a usare il “metodo Giustina”, quello della bugia a raffica, nella speranza di avere a che fare con cittadini ingenui pronti a cadere per la seconda volta nella rete. Gli argomenti usati ieri, per sostenere la tesi del sindaco sanguisuga, appaiono come il Lego: si smontano da soli.
Marin sostiene che durante l’amministrazione Zanonato i biglietti dell’autobus sono aumentati da 1 euro a 1,10 euro; è evidente che Marin e la Destro non salgono mai sull’autobus o sul tram, altrimenti si sarebbero accorti, come sanno bene i padovani, che il biglietto continua a costare 1 euro, che è pure il prezzo più basso fra le città venete.
Marin denuncia che le tariffe dell’acqua hanno registrato un aumento del 16,62%: probabilmente Marin era distratto quando alcuni anni fa la Regione ha istituito l’ATO, Ambito Territoriale Ottimale, l’ente deputato a realizzare le opere di approvvigionamento idrico che si occupa anche di stabilire le tariffe. L’amministrazione di Padova nell’aumento delle tariffe non c’entra, e Marin non sa, o non vuole ricordare, che l’ATO è governato da una maggioranza di centrodestra.
Marin denuncia Zanonato di aver portato l’addizionale IRPEF da 0,2% a 0,4% del reddito: forse era distratto, o l’hanno male informato perché altrimenti dovrebbe ricordare che l’addizionale è stata istituita nel 2000 dalla sua giunta con l’introduzione del coefficiente 0,2 e probabilmente non sapeva cosa votava quando il coefficiente è stato elevato, sempre dalla giunta Destro, a 0,4 nel 2002. Ricordo anche che abbiamo l’esenzione IRPEF più alta d’Italia, fino a 12.000 euro, introdotta per venire incontro alle esigenze di migliaia di famiglie padovane.
Di fronte a questi attacchi maldestri c’è da rimanere alibiti. Marco Marin sembra vivere una dimensione estranea alla città e a ciò che è realmente accaduto. Vive in un mondo che qualcun altro gli racconta. Preoccupa che chi giostra i fili della sua azione, anziché aiutarlo, gli stia creando dei problemi facendolo passare come uno sprovveduto.
Per evitargli scivoloni mi rendo disponibile, in modo bipartisan, a fornirgli tutte le informazioni di cui dovesse aver bisogno. Giusto per evitargli di fare brutte figure nello stile di Giustina Destro, uno stile “bugia continua” che la città sperava di aver dimenticato.
Ivo Rossi