Una messa della comunità di Sant’Egidio in suffragio dei senza tetto morti di freddo a Padova

 

Sarà quest’anno Mons. Giuliano Zatti, Vicario generale della Diocesi di Padova a celebrare la messa in ricordo delle persone morte a causa della povertà e della vita di strada.

La Comunità di Sant’Egidio è fedele alla memoria di chi è morto per la vita in strada. Ricordare queste persone, morte perché povere, è riportare alla luce nomi, volti, storie relegati in alcuni angoli e marciapiedi delle nostre città. Sono le storie di Salvatore, Barbara, Mauro, Arianna, Alì, Ciro, Fon. Ricordare è impegnarsi perché non accada più. I nomi di coloro che sono scomparsi verranno ricordati uno a uno, e per ogni nome verrà accesa una candela. L’elenco è ogni anno più lungo, ma è giusto non dimenticare nessuno.

Da più di trent’anni, a Roma, la Comunità di Sant’Egidio ricorda le vittime della vita in strada, a partire dalla morte di Modesta Valenti, un’anziana senza fissa dimora, di 71 anni, che si sentì male nei pressi della Stazione Termini, ma non fu soccorsa perché era sporca e aveva i pidocchi. Modesta morì dopo ore di agonia, in attesa che qualcuno decidesse di aiutarla.

Attorno a questa memoria è cresciuto negli anni un movimento di solidarietà, che ha coinvolto tante persone, tra cui numerosi giovani, che la sera visitano le stazioni e gli altri luoghi dove vivono i senza dimora, portando cibo, bevande calde, sacchi a pelo e coperte.
A Padova il ricordo delle persone senza dimora scomparse si rinnova ogni anno dal 2005, quando due ragazzi, Matiri e Sai, furono trovati morti in un bivacco presso lo stadio Appiani a causa del freddo.