Anche il capo ultras Andrea Michelotto tra i 24 Hell’s Angels arrestati

 

Anche un padovano, Andrea Michelotto, 41 anni ex capo ultras biancoscudato degli Hell’s angels ghetto tra i 24 arrestati dalla procura di Verona per altrettante custodie cautelari in carcere tra Italia, Francia e Germania nei confronti degli affiliati al gruppo motociclistico degli “Hell’s Angels”, responsabili di gravi episodi criminali. I reati contestati a vario titolo sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, estorsioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
L’indagine è nata dopo la manifestazione fieristica del 17 gennaio scorso a Verona, quando un gruppo di 300 Hell’s Angels aveva aggredito le forze dell’ordine (20 di questi rimasero gravemente feriti) che avevano evitato lo scontro contro il gruppo rivale degli Outlaws.

Da questo episodio è nata l’inchiesta nell’ambito della quale sono state accertate le singole responsabilità da parte delle sedi Hell’s Angels Mc (Motorcycle Club) d’Italia, e dagli altri appartenenti dello stesso gruppo arrivati a Verona da Germania, Francia, Finlandia, Spagna e altri Stati europei. E’ stata quindi delineata una vera e propria associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indefinita di gravi reati.

Sono stati individuati tutti i capi-promotori e organizzatori del sodalizio criminale, aventi cariche di Presidente, Vicepresidente, Road Capitan, Sergent At Arm, Treasurer, Full Member, Prospect. Proprio questi avrebbero curato attraverso i loro siti internet l’adunata a Verona degli affiliati provenienti non solo dalle Club-House di Padova, Treviso, Milano, Pavia, Cuneo, Roma e Liguria, ma anche dalla Germania (con i club “Blackforest” e “Borderland”, e le sedi di Cottbus, Francoforte, Lipsia, Mannheim, Monaco, Monaco City, Potsdam, Singen, Stoccarda), e le sedi (chapter) Ha-Mc (Hell’s Angels Motorcycle Club) di Svizzera, Spagna, Francia, Lussemburgo, Croazia e Finlandia.

E’ stato poi individuato in un albergo a Verona il quartier generale dove soggiornavano 140 Hell’s che, per tutta loro permanenza, hanno svolto servizi di vigilanza esterna allo stabile. Lo scontro con le forze dell’ordine era avvenuto quando gli Hell’s Angels hanno tentato di entrare gratuitamente al Motor Bike Expo e poi di aggredire gli Outlaws, loro nemici da sempre.

L’assalto alle forze dell’ordine è stato fatto con tatticismo militare portando addosso strumenti di difesa passiva e contenimento, come paradenti, conchiglie paragenitali, giubbotti anti-sfondamento, e utilizzando aggressivi chimici in bombolette spray, noccoliere, cinghie e vari corpi contundenti quali cavalletti in ferro, transenne, bottiglie, pannelli divelti.

All’interno del gruppo, è stato accertato, i più rispettati avevano gradi rappresentati da distintivi sui giubbotti: il “dequiallo” era colui che aveva aggredito la polizia, mentre il “filthy few” (lurida minoranza), una onorificenza spettante a chi aveva commesso omicidi o gravissimi delitti senza essere stato mai scoperto.

Sequestrata una pistola a penna e altre armi
Nel corso delle perquisizioni domiciliari, sono state trovate un’arma del tipo  pistola a penna, cal. 22 e 20 cartucce. Presso il chapter Hells di Treviso sono state invece sequestrate bombolette spray cariche di aggressivi chimici. In altre perquisizioni sono state scoperte numerose armi bianche tipo asce, spade, scimitarre, e denaro contante per svariate decine di migliaia di euro. Stante il rilevante materiale probatorio rinvenuto, la polizia ha quindi sequestrato i chapters Hells di Milano, Treviso e Pavia. Uno degli indagati si trova in carcere in Spagna dopo essere stato arrestato l’8 marzo scorso perché trovato in possesso di un chilogrammo di cocaina e contanti per 150mila euro.