La moda del momento è senza ombra di dubbio quella di guardare video in streaming: tantissimi italiani trascorrono infatti ore e ore al giorno godendosi i diversi contenuti reperibili online (il famoso “binge watching”), gratuiti o a pagamento che siano. Si tratta di una tecnologia che ha sicuramente rivoluzionato la nostra routine: i film, le serie tv e tutti gli altri contenuti video disponibili non vengono più scaricati con il canonico download, ma guardati in tempo reale, tramite la trasmissione diretta server-client. Il motivo che ha reso sempre più preferibile lo streaming al download, favorendone la crescita e la diffusione, è piuttosto chiaro: i tempi di attesa sono notevolmente ridotti, quasi azzerati. Lo streaming potrebbe però presentare qualche problema di buffering: il livello della percentuale di caricamento che si blocca più e più volte, causando la trasmissione a scatti del video e una visione non fluida del contenuto.
Streaming online: cos’è e come funziona?
A differenza di quanto accade nel download, con lo streaming il video non viene trasferito a pacchetti ma in versione già decodificata, pronto ad essere trasmesso anche live. Il vantaggio principale di questa tecnologia sta nel fatto che il contenuto può essere fruito in tempo reale, in molti casi con tempi di attesa pari a zero. Il download, al contrario, richiedeva l’attesa del completamento delle operazioni per poter visionare il contenuto scelto: questo perché in questo caso non è possibile accedervi se non a download terminato. Internet offre davvero un’infinità di opzioni per poter vedere video o ascoltare musica in streaming: si va da piattaforme gratuite come YouTube, Vevo, Soundcloud e Bandcamp fino ad arrivare a servizi a pagamento ormai noti come Netflix e Spotify.
Buffering: prevenire è meglio che curare
Si parla di buffering quando il caricamento del contenuto in streaming non procede rapidamente, bloccandosi di continuo: ciò accade perché la connessione non riesce a scaricare le sezioni successive del video o dell’audio in questione prima che il player le raggiunga. Di conseguenza la visione o l’ascolto non risulta gradevolmente fluido ma si interrompe ripetutamente, costringendo l’utente ad attese snervanti. Come risolvere questo fastidio? Prima di tutto è necessaria l’installazione di una connessione adeguata; trovarne una veloce ed efficiente non è difficile come sembra: oggi abbiamo a nostra disposizione piani Internet senza limiti offerti da ISP come Vodafone che consentono di avere connessioni a velocità perfette per lo streaming. Per arginare i problemi legati al buffering è anche consigliabile liberare la cache del browser, disconnettere tutti gli altri dispositivi connessi alla rete che si utilizza e preferire un cavo Ethernet al wifi.
Qual è la situazione in Italia?
In Italia la percentuale di persone che guarda la TV su Internet è notevole, specialmente per quanto riguarda la generazione dei Millennials, con il 43% connesso al web per usufruire di servizi in streaming. Lo streaming è infatti un servizio particolarmente utilizzato nel nostro Paese: secondo l’indagine svolta dall’Osservatorio Internet Media, il 47% degli italiani al momento ha rimpiazzato il servizio on demand classico con i servizi SVOD come Netflix. Le percentuali sono importanti anche per quanto riguarda le abitudini di fruizione: nel 39% dei casi lo streaming viene utilizzato ogni giorno, solitamente nella fascia oraria corrispondente al dopo cena, che risulta essere preferita dal 63% degli utenti SVOD.