L’Europa mette Padova in Classe A. Il Comune di Padova infatti ha partecipato al bando dell’Unione Europea “Digital Cities Challenge 2018” lo scorso gennaio ottenendo il riconoscimento di “fellow city” europea.
Sessanta giorni di lavoro, trenta pagine di iniziative, dodici entità territoriali e quattro settori del Comune di Padova coinvolti: questi sono solo alcuni dei dati del maxi progetto che deve il Comune di Padova capofila. La partecipazione al bando è stata portata avanti dal vicesindaco Arturo Lorenzoni, senior manager del progetto, e dal consigliere Enrico Fiorentin, delegato alle Politiche Giovanili.
Il bando mirava ad identificare le città europee più attive in ambito digitale. Condividendo l’idea che la città meritasse di essere valorizzata per il proprio tessuto socio-imprenditoriale, Lorenzoni e Fiorentin hanno quindi creato un gruppo di lavoro esteso ai partner territoriali più attivi e coinvolgendo i settori del Comune dei Servizi Informatici e Telematici, dell’Ambiente, del Commercio e dei Progetti Comunitari. A supporto della strategia digitale della città si sono quindi proposti, con proprie iniziative e progetti, undici entità territoriali. La Comunità Europea ha quindi valorizzato il coinvolgimento di tre enti di ricerca pubblica (l’Università di Padova) e privata (il CNR e X23); due associazioni di categoria (CNA Padova e la Camera di Commercio di Padova); tre associazioni attive in ambito scientifico (Alumni e Fondazione Fenice) e culturale (Unipapiro); tre enti territoriali attivi in campo economico (Zona Industriale di Padova, Talent Garden e Paradigma Exponential Hub).
La Comunità Europea ha quindi identificato Padova in classe A+, con un buon grado di maturità delle tecnologie digitali ed un considerevole coordinamento tra le entità coinvolte. Padova sarà quindi al centro di un percorso, che inizierà nei prossimi mesi, nel quale la trasformazione digitale sarà valutata nei progetti proposti e supportata da massimi esperti europei. Padova potrà quindi non solo ricevere, ma anche dare: la commissione valutatrice ha infatti identificato altre qndici città europee (L’Aquila per l’Italia) che hanno il maggior gap potenziale di miglioramento digitale. La rete di città coinvolte potrà scambiare buone pratiche, condividere esperienze e mostrare le proprie eccellenze, sotto la guida della Comunità Europea.
«È uno dei primi risultati della nuova strategia municipale orientata all’innovazione – spiega il vicesindaco Arturo Lorenzoni – frutto di una collaborazione tra i diversi soggetti pubblici e privati presenti sul territorio padovano. Dal mondo della ricerca e dal digitale possiamo dare prospettive alla nostra imprenditoria e creare occupazione di qualità. Siamo confidenti che da questo primo passo possano scaturire tante opportunità per creare nuovi servizi e nuova economia».
Grande soddisfazione anche per il consigliere Fiorentin: «È il primo riconoscimento formale che accerta che Padova ha uno sguardo all’Europa ed ha una strategia digitale solida, a favore dei cittadini e condivisa con i partner territoriali. Gli sforzi della nostra amministrazione finalmente iniziano ad essere riconosciuti anche da organismi autorevoli a livello europeo. Personalmente ci preme che tutti i cittadini possano beneficiare di tecnologie digitali a supporto, e non a sostituzione, dei i rapporti umani, . Questo riconoscimento è solo un primo tassello, che pone la nostra città in una posizione favorevole anche nel reperimento di fondi europei per i progetti futuri. Il percorso è iniziato».
La Comunità Europea utilizzerà un meccanismo di verifica dell’avanzamento dei progetti proposti. Il Comune ha infatti descritto la strategia “Padua Digitrans 2021” che, tra i vari progetti descritti, mette insieme: il knowledge transfert che potranno fornire l’Università e il CNR; il Digital Campus promosso da Fenice e Camera di Commercio; gli spazi di co-working offerti da Paradigma e Talent Garden. Questi sono solo tre dei tanti progetti di cui la città potrà beneficiare nei prossimi anni.
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