Chi l’ha detto che solo in Estremo Oriente si può parlare di elettronica in termini competitivi? A sfatare questo mito è una tre giorni che vede Vigonza (Padova) capitale dell’elettronica. L’ormai tradizionale workshop organizzato dall’azienda padovana I-TRONIK, giunto alla sua decima edizione, vedrà da oggi a venerdì la partecipazione di oltre 150 persone, rappresentanti di 100 aziende tra partner, player e “big” del settore provenienti da tutto il mondo (Italia, Giappone, Corea, Taiwan, Germania, Inghilterra, Usa).
“I-TRONIK – Twenty five years of innovation” è il titolo dell’evento. Un’occasione per fare il punto sull’innovazione del settore ma anche per celebrare i 25 anni di attività di I-TRONIK. L’azienda padovana (con sede a Vigonza) dopo aver raggiunto nel 2017 gli 11,6 milioni di euro di fatturato (+18% rispetto al 2016) ha deciso di “festeggiare” il traguardo fondando Smart Application, società con sede a Reggio Emilia che si occupa della progettazione e realizzazione di sistemi automatizzati “custom”.
La scaletta del workshop prevede un continuo alternarsi di interventi tecnici e prove pratiche. Un’occasione anche per visionare e testare Restorage, un sistema logistico interamente automatizzato del quale I-TRONIK detiene quattro brevetti che, perfettamente in linea con lo spirito di Industria 4.0, permette una gestione integrata e automatizzata del “magazzino” garantendo un abbattimento di oltre il 60% dei tempi di carico delle merci e dell’80% di quelli di scarico. Si tratta di una macchina composta da moduli che possono arrivare fino a 13 metri di lunghezza in grado di smistare la merce in arrivo (ed è sufficiente pensare alla più banale delle schede elettroniche per comprendere quante possono essere le componenti necessarie) e disporla in ordine secondo le esigenze della linea di produzione. Restorage è inoltre in grado di tracciare le componenti, organizzare la merce, snellire i processi di carico e scarico della merce e velocizzare le linee di produzione.
“Quello del workshop è un format che si è dimostrato vincente negli anni: formazione teorica e prove pratiche delle macchine. Un modo concreto e realmente utile per fare il punto su un settore in rapidissima evoluzione – hanno spiegato i titolari di I-TRONIK Stefano Germani, Michele Mattei e Lorenzo Rizzoli – e anche e soprattutto un modo per ribadire con forza che il settore dell’elettronica esiste anche in Italia e che, stando ai dati a disposizione, sta registrando degli ottimi risultati”.
La conferma dell’affidabilità e dell’importanza di una elettronica italiana in grado di competere a livello internazionale e globale viene anche dalle analisi elaborate da Anie Confindustria che hanno dimostrato che nel 2017 l’export complessivo del settore è cresciuto del 5% rispetto al 2016 portando al 56% i fatturati complessivi derivanti dall’export. Il settore, che a livello aggregato in Italia vale 74 miliardi di euro, ha visto nel 2017 aumentare del 20% (dato Istat) il numero delle aziende che esportano dall’Italia.
Cosa chiedete al prossimo governo?
“Stabilità e un atterraggio morbido rispetto alla politica positiva del superammortamento – ha spiegato Stefano Germani incontrando i giornalisti – per le dimensioni aziendali venete il passaggio ad una filosofia compiutamente 4.0 della produzione richiede tempo e chiudere questo percorso all’improvviso sarebbe controproducente“.
Tra le prospettive di sviluppo prossime venture c’è anche un dialogo più stretto con il mondo della formazione.
“Abbiamo bisogno di nuove figure professionali – spiega Germani – e per ottimizzare il reclutamento di nuovi giovani tecnici stiamo immaginando a partire dal prossimo anno di aprire delle collaborazioni dirette con uno o più istituti tecnici del territorio: il Veneto ha fame di tecnici ed ingegneri e sempre di più, anche in un contesto tecnologico come il nostro, il fattore umano può fare la differenza“.