Questa sera ho avuto l’onore di leggere sul giornalino dei tifosi biancoscudati un mio articolo. Ho firmato molti articoli, a volte anche su giornali a tiratura nazionale. Ma per me quell’articolo è un piccolo sogno realizzato, e incornicerò il numero del periodico diretto da Ferruccio Ruzzante che ha avuto la bella pensata di far scrivere a me, che non sono neanche più iscritto all’ordine dei giornalisti, un editoriale che si intitola come quell’incoraggiamento sgangherato che un anziano tifoso gridava allo stadio Padova. Ed allora “Dai Padova, insistisci”! Qui di seguito la mia riflessione su questo Padova che sta per tornare in serie B:
Vuoi mettere andare finalmente in serie A e poi invadere mezza curva dello stadio di San Siro e impazzire per il goal di Pippo Maniero e disperarsi per la rete in zona Cesarini che ci condanna allo spareggio contro il Genoa? Vuoi mettere partire con il treno dopo tre ore di attesa in stazione, inforcare l’entrata della tribuna ferrovia a Firenze a partita già iniziata, soffrire le parata di Spagnolo tutto il primo tempo, andare ai rigori, svenire per il rigore sbagliato da Fontana? Vuoi mettere cosa si prova quando sul dischetto va Kreek e ti scoppia il cuore e dopo più di vent’anni ti viene ancora da piangere? Perchè diciamocelo, a noi padovani, almeno a quelli della mia generazione, le gioie sono arrivate con il contagocce dopo un mare di sofferenze. Ed allora quando domini il campionato quasi quasi ti annoi un po’. Poi il Padova perde e pensi. Va in mona, vincete, andiamo in B, che per soffrire non abbiamo più nè il fisico nè l’età. Dai Padova, insistissi!.
Alberto Gottardo, tifoso, opinionista di Radio Padova